«C’ero anch’io: gli ha soltanto dato la mano»
«Ho accompagnato anche io Fukushima all’udienza generale, il 1° ottobre del 2014. Ma c’erano migliaia di persone. Ricordo che ci fu forse una stretta di mano fugace con il Papa». Il professor Valter Santilli, fisiatra all’Università La Sapienza di Roma (che da anni ha in cura Jorge Mario Bergoglio per la sua sciatica) ricorda l’episodio: il neurochirurgo giapponese indicato dal QN come colui che visitò il pontefice per un tumore benigno al cervello, in realtà non lo ha mai incontrato a tu per tu. «Il professor Fukushima», spiega Santilli, «chiese una udienza privata. Ma ottenne solo di poter vedere il Papa durante quella generale del mercoledì. Arrivò con un elicottero prenotato dalla clinica di San Rossore atterrando all’aeroporto dell’Urbe. Fu ospitato in un convento di suore davanti ai Musei vaticani. E andò all’udienza generale col direttore del Policlinico di Roma, Domenico Alessio, con me e un altro paio di colleghi». Ancora: «Mi risulta che chiese di poterlo vedere da solo, gli fissarono un’udienza per il 29 gennaio 2015. Ma non fu possibile per motivi di sicurezza. Fukushima incontrò il cardinale Comastri, al quale diede una busta per Francesco: credo una donazione».