Il luminare Fukushima indagato per tangenti sulle liste d’attesa
La sua reputazione italiana non è proprio edificante. Takanori Fukushima, il neurochirurgo giapponese che avrebbe visitato il Papa, è chiacchierato nell’ambiente medico per la frenetica attività e l’abilità nel mantenersi sulla breccia. Pettegolezzi? Non solo. La Procura di Salerno sta indagando da maggio su un giro di mazzette all’ospedale San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona. Fukushima, per l’accusa, avrebbe chiesto denaro a pazienti per dimezzare i tempi di attesa per le operazioni. Fosse vero, non l’aspetta di sicuro il Paradiso. Certo è che la proprietà della clinica di San Rossore, a Pisa, in mano a seri imprenditori, lo ha ingaggiato per l’esperienza nel campo di meningiomi e neurinomi acustici, mettendogli a disposizione le migliori tecnologie. A 70 anni Takanori è considerato un «luminare», fa base alla Duke University, Usa, da dove si muove per periodiche trasferte operatorie nel mondo. Nel suo blog racconta come passa il tempo in Italia, dividendosi tra Napoli, Salerno, Pisa e Roma. Scrive di interventi riusciti. Racconta di cene «celebrative» e visite a Maranello per provare due Ferrari. Nel nostro Paese Fukushima lavora come consulente, cioè entra in sala operatoria senza impugnare il bisturi. Obiettivo, ottenere l’abilitazione e lavorare qui oltre che in Giappone e negli Stati Uniti. Se è vero che si è occupato dei problemi di Papa Francesco, c’è da chiedersi perché il Vaticano non abbia coinvolto un medico tutto italiano: avrebbe almeno mantenuto riserbo e discrezione.