Corriere della Sera

Visita del Fmi all’Agenzia delle Entrate

Gli ispettori del Fondo in missione a Roma. La richiesta di collaboraz­ione sulla riforma fiscale Un altro addio per Orlandi: lascia la responsabi­le del ruling internazio­nale Cappelleri

- Federico De Rosa Lorenzo Salvia

decisament­e più ricchi. Allora, era il 2000, lo Stato arginò il fenomeno con un premio in denaro, 30 milioni di lire per i primi due anni, ai piloti che decidevano di rimanere in divisa. Altri tempi. Per l’Agenzia delle entrate non ci sarà nessuna legge «anti esodo», come naturalmen­te venne chiamata all’epoca. Ci sarà un nuovo concorso per circa 400 posti da dirigente, meno di quelli cancellati dalla sentenza della Corte costituzio­nale. Un concorso solo per esami, senza nessun vantaggio per chi è già dentro l’Agenzia.

Prima, però, c’è un altro scoglio da superare: il 17 novembre il Consiglio di Stato si dovrà pronunciar­e sulla legittimit­à di un altro concorso dell’agenzia,

IL PERSONALE IN SERVIZIO bandito nel maggio scorso per 403 posti sempre da dirigente. La procedura è stata impugnata dal sindacato Dirpubblic­a, perché garantireb­be una corsia preferenzi­ale a funzionari che hanno ottenuto incarichi superiori senza concorso. Se anche questo concorso dovesse essere annullato l’agenzia rischiereb­be il blocco totale. E diventereb­be difficile mantenere gli incassi dalla lotta all’evasione in linea con i risultati del passato.

Anche per questo, sebbene di striscio, quello dei dirigenti in fuga è stato uno dei temi affrontati dai vertici dell’Agenzia negli incontri che hanno avuto in questi giorni con i cinque funzionari del Fondo monetario internazio­nale, dal 14 ottobre in missione in Italia. Su richiesta del ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, collaborer­anno con il nostro Paese per individuar­e alcune «buona pratiche» utilizzate all’estero che possono tornare utili per la completa attuazione della riforma fiscale. I funzionari Fmi hanno incontrato tutti i vertici dell’Agenzia delle entrate, dal direttore Rossella Orlandi in giù. Sono partiti, come da prassi in questi casi, proprio dalla situazione del personale. E sono rimasti parecchio colpiti dalla situazione «molto italiana» in cui, suo malgrado, si trova l’Agenzia.

Il rapporto della missione del Fondo monetario internazio­nale - che ha incontrato anche Guardia di finanza, Equitalia e Sogei - è atteso per la fine dell’anno. Tra qualche settimana, però, arriverà un altra delegazion­e, stavolta dell’Ocse, l’Organizzaz­ione per la cooperazio­ne e lo sviluppo economico, che raggruppa i Paesi con sistema democratic­o ed economia di mercato. Anche loro dovranno svolgere, sempre su richiesta del ministro Padoan, un ruolo di «advisor» per la completa attuazione delle ultime riforme nel settore del fisco. Forse quando arriverann­o la lista dei dirigenti fuoriuscit­i e passati al privato si sarà allungata ancora. E anche loro saranno costretti a partire da qui.

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