Visita del Fmi all’Agenzia delle Entrate
Gli ispettori del Fondo in missione a Roma. La richiesta di collaborazione sulla riforma fiscale Un altro addio per Orlandi: lascia la responsabile del ruling internazionale Cappelleri
decisamente più ricchi. Allora, era il 2000, lo Stato arginò il fenomeno con un premio in denaro, 30 milioni di lire per i primi due anni, ai piloti che decidevano di rimanere in divisa. Altri tempi. Per l’Agenzia delle entrate non ci sarà nessuna legge «anti esodo», come naturalmente venne chiamata all’epoca. Ci sarà un nuovo concorso per circa 400 posti da dirigente, meno di quelli cancellati dalla sentenza della Corte costituzionale. Un concorso solo per esami, senza nessun vantaggio per chi è già dentro l’Agenzia.
Prima, però, c’è un altro scoglio da superare: il 17 novembre il Consiglio di Stato si dovrà pronunciare sulla legittimità di un altro concorso dell’agenzia,
IL PERSONALE IN SERVIZIO bandito nel maggio scorso per 403 posti sempre da dirigente. La procedura è stata impugnata dal sindacato Dirpubblica, perché garantirebbe una corsia preferenziale a funzionari che hanno ottenuto incarichi superiori senza concorso. Se anche questo concorso dovesse essere annullato l’agenzia rischierebbe il blocco totale. E diventerebbe difficile mantenere gli incassi dalla lotta all’evasione in linea con i risultati del passato.
Anche per questo, sebbene di striscio, quello dei dirigenti in fuga è stato uno dei temi affrontati dai vertici dell’Agenzia negli incontri che hanno avuto in questi giorni con i cinque funzionari del Fondo monetario internazionale, dal 14 ottobre in missione in Italia. Su richiesta del ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, collaboreranno con il nostro Paese per individuare alcune «buona pratiche» utilizzate all’estero che possono tornare utili per la completa attuazione della riforma fiscale. I funzionari Fmi hanno incontrato tutti i vertici dell’Agenzia delle entrate, dal direttore Rossella Orlandi in giù. Sono partiti, come da prassi in questi casi, proprio dalla situazione del personale. E sono rimasti parecchio colpiti dalla situazione «molto italiana» in cui, suo malgrado, si trova l’Agenzia.
Il rapporto della missione del Fondo monetario internazionale - che ha incontrato anche Guardia di finanza, Equitalia e Sogei - è atteso per la fine dell’anno. Tra qualche settimana, però, arriverà un altra delegazione, stavolta dell’Ocse, l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, che raggruppa i Paesi con sistema democratico ed economia di mercato. Anche loro dovranno svolgere, sempre su richiesta del ministro Padoan, un ruolo di «advisor» per la completa attuazione delle ultime riforme nel settore del fisco. Forse quando arriveranno la lista dei dirigenti fuoriusciti e passati al privato si sarà allungata ancora. E anche loro saranno costretti a partire da qui.