Profughi al guado
scorsi che le fazioni avessero trovato un accordo in grado di portare in breve alla formazione di un governo unitario. Ma era un’illusione. Non c’è nessun accordo e ieri al Consiglio supremo era evidente fra i ministri degli Esteri, della Difesa e degli Interni, il disappunto, la delusione per la mancata pacificazione. Anche perché era già stato scelto il generale Paolo Serra per svolgere un ruolo di consigliere militare.
I possibili riflessi delle turbolenze internazionali sul nostro territorio sono stati analizzati dal ministro dell’Interno Alfano, il quale ritiene fondamentale impiegare tutte le risorse Profughi siriani (tra cui bambini e anziani) guadano il fiume Sutla, che costituisce un tratto di confine tra la Croazia e la Slovenia, nuova terra di frontiera che separa il flusso di migliaia di profughi dall’Europa centrale dove sono in maggioranza diretti
tecniche e umane per la prevenzione di eventuali azioni terroristiche destinate a sconvolgere il nostro Paese. Secondo il ministro, «è necessario che gli sforzi siano concentrati sulle situazioni e sulle esigenze di più immediato e diretto interesse per la sicurezza nazionale».
L’Italia considera la stabilizzazione della Libia l’obiettivo primario, e «nello stesso tempo si vuole concorrere alla sconfitta dell’offensiva terroristica nei diversi teatri di crisi in cui essa si sviluppa». Per fronteggiare le minacce serve uno strumento militare con una maggiore capacità operativa. In