Delrio: così faremo pulizia
Delrio: garantiremo la trasparenza. Meduri? Mai ricevuto né ho parlato con lui di progetti
Il ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio commenta l’inchiesta «Dama nera»: «La vicenda dell’Anas lascia l’amaro in bocca ma, per paradosso, credo che dovremmo definirlo un giorno positivo perché stiamo facendo pulizia».
«La vicenda dell’Anas lascia l’amaro in bocca ma, per paradosso, credo che dovremmo definirlo un giorno positivo perché stiamo facendo pulizia. È come una malattia. Quando viene allo scoperto si può curare ed estirpare». Il ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio commenta così i provvedimenti per i funzionari Anas e per l’ex sottosegretario pd Gigi Meduri. Nelle carte, si parla di «un ministro». Delrio è secco: «Non ho mai parlato con Meduri di progetti di lavoro e non l’ho mai ricevuto».
Il procuratore Pignatone è colpito dalla «quotidianità della corruzione».
«È incredibile come parole come responsabilità e servire il bene pubblico siano diventate aspirazioni da ingenui».
Eppure torniamo sempre al punto di partenza: la corruzione sembra invincibile.
«Non lo è. In questi giorni è in discussione in Aula la riforma del codice degli appalti pubblici. Una vera rivoluzione. Se è vero che la corruzione è una patologia quasi ineludibile, sono convinto che con le norme che ha fatto questo governo sconfiggeremo la corruzione».
Come? Si dice spesso e poi non accade.
«Le inchieste su Expo e Mose ci hanno insegnato molto. Le parole chiave devono essere trasparenza e chiarezza».
Ci faccia qualche esempio.
«Se un pagamento è digitale e automatico, non hai bisogno di chiedere un favore a qualcuno per essere pagato. Abbiamo creato un albo di ditte accreditate. Per i subappalti ci sono norme molto più stringenti. Così come per il ricorso al massimo ribasso, che viene limitato. Ci sarà la rotazione delle funzioni».
Cantone, a un certo punto, è sembrato un’ancora di salvezza
per il Paese.
«Mi viene da sorridere quando mi dicono che collaboro troppo con lui. L’Anac è un pezzo essenziale per la lotta alla corruzione».
La corruzione è anche una questione culturale?
«Sì, c’è un senso di impunità: si considera il denaro pubblico come denaro di nessuno, si rivendica la furbizia per fregare lo Stato».
E la politica? Non ha grandi responsabilità sulla degenerazione del Paese?
«C’è una politica dei favori e delle raccomandazioni, che deve sparire. Quella stagione è finita».
C’è una mancata vigilanza politica su queste vicende?
«Ricordo che questo governo ha varato la legge sull’autoriciclaggio e sulla corruzione e ha dato i poteri a Cantone».
Il commissario dell’Anac aveva definito la legge obiettivo «criminogena».
«Con il codice degli appalti è definitivamente archiviata».
Ma non varrà per le molte opere in corso.
«In realtà sono poche. E su queste rafforzeremo la vigilanza. Per il Mose siamo al 92 % dei lavori, mica possiamo sospendere. Abbiamo mandato tre commissari. Serve realismo».
Casaleggio propone l’abolizione della prescrizione.
«Bisogna tenere conto degli equilibri complessivi, non si può ragionare per slogan».
L’aumento del contante a 3.000 euro ha fatto polemica.
«In molti Paesi non è così. Bisogna abbassare soprattutto le commissioni bancarie sulle carte di credito».
Tutti pensavano: ora parte il Giubileo e ricominciano le tangenti. E infatti: primo appalto, primi arresti.
«Vale quello che ho detto per l’Anas. Teniamo i nervi saldi. Il Paese non abbia paura. Non si deve avere timore di fare. Con legalità e serietà, il nostro Paese farà grandi passi avanti».
Nell’inchiesta, c’è un’intercettazione del 6 luglio, nella quale Antonella Accroglianò dice che Meduri ha «fatto incontrare degli imprenditori con il ministro... gli hanno fatto vedere il progetto». È lei?
«No».
Conosce Meduri?
«Come voi cronisti, lo vedo in Transatlantico. Ogni tanto saluta me, come chiunque».
Avete mai parlato di lavoro, di appalti, di progetti?
«No».
È normale che ex deputati stiano in Transatlantico?
«Non mi pare questo il problema».
Ma un problema lobby c’è.
«Se fossimo un Paese maturo, andrebbe disciplinato come nei Paesi anglosassoni. La trasparenza è la prima cosa».
Le norme Ci saranno norme più stringenti, soprattutto sui subappalti. E la rotazione delle funzioni Il Giubileo Essenziale collaborare con Cantone. Timori per il Giubileo? Non si deve avere paura di fare