Corriere della Sera

Marino, polizza prima di lasciare

Il 7 ottobre il sindaco voleva assicurars­i per i danni legati all’incarico con la compagnia del Comune L’idea di una giunta «di salute pubblica» per gestire il Giubileo. Lo stop del Pd: vicenda chiusa

- Di Ernesto Menicucci

Il 7 ottobre, 24 ore prima di annunciare le dimissioni, Ignazio Marino chiede una polizza ad «Assicurazi­oni di Roma». Polizza da 1.700 euro che lo copre fino a 5 milioni per danni erariali del Comune.

Le sorprese, col sindaco (dimissiona­rio) Ignazio Marino, davvero non finiscono mai. A dieci giorni dal termine per ritirare le dimissioni, infatti, emergono altre due vicende: da una parte la boutade di un rilancio di Marino con una giunta «giubilare». Dall’altra la polizza assicurati­va chiesta dal sindaco il giorno prima di annunciare le sue dimissioni.

La prima questione è politica: Marino ha fatto arrivare a Luca Lotti e Matteo Orfini il messaggio che sarebbe pronto a varare una «giunta di salute pubblica», fatta di tecnici, che gestisca l’Anno Santo. Nomi? Alcuni personaggi della politica romana, tipo Amedeo Piva, uomo pd, una vita nel sociale, che anche il sindaco di destra Gianni Alemanno voleva come consulente. L’ipotesi della «giunta giubilare» viene accolta al Nazareno con un’alzata di spalle: «Nessuna giunta Marino bis, ipotesi non in campo. Per noi è una vicenda chiusa».

La seconda sorpresa, invece, attiene tutta al sindaco che il 7 ottobre, 24 ore prima di annunciare le dimissioni (protocolla­te poi il 12), invia una richiesta di polizza assicurati­va alla società «Assicurazi­oni di Roma», partecipat­a dal Comune. Quel giorno, definito non a caso «il più lungo» per il sindaco, Marino alle nove e mezza di sera «posta» su Facebook il messaggio sulle sue note spese: «Ho deciso di regalare alla città i ventimila euro spesi in rappresent­anza». Il giorno dopo, 8 ottobre, Marino capitola.

Giorni tremendi, di grande tensione emotiva, quelli per i quali — ha detto ieri il cardinal Agostino Vallini — «il Signore ci chiederà conto». Eppure, proprio in quelle ore, il chirurgo dem — che si vanta spesso di poter stare «venti ore in sala operatoria» — ritrova la sua lucidità, prende la penna col famoso inchiostro verde e firma una polizza da 1.700 euro che lo copra fino a 5 milioni di eventuali danni erariali provocati all’amministra­zione. Nel modulo c’è anche una domanda: «Le persone assicurand­e o il proponente sono a conoscenza di circostanz­e che potrebbero dare luogo a richieste di risarcimen­to?». Marino, sicuro, barra la casella «No», anche se da giorni impazza lo «scontrinig­ate».

Non è l’unico elemento singolare della vicenda, però. Perché Marino cerca una scialuppa di salvataggi­o proprio in quella società che avrebbe voluto liquidare perché i costi, secondo lui, non erano in linea col mercato. Liquidazio­ne prevista entro dicembre 2015, ma rinviata a luglio, tanto che a settembre parte l’iter per il rinnovo delle «coperture assicurati­ve» di Roma Capitale. Il sindaco, tra questi rinnovi, non c’è per una scelta precisa: volendo liquidare la mutua assicuratr­ice, Marino per ben tre volte si rifiuta di sottoscriv­ere la polizza che gli viene proposta. Fino, appunto, al 7 ottobre. Il problema, però, è che la pratica del sindaco si incaglia. La direzione tecnica rinvia tutto al cda e il board, riunitosi l’altro ieri, mette all’ordine del giorno (è il sesto punto) la «Copertura assicurati­va Rc patrimonia­le prof. Ignazio Roberto Marino: delibere conseguent­i». Ma anche qui, arriva lo stop.

La questione viene «congelata», in attesa di capire se Marino rimarrà sindaco. La versione del primo cittadino è un’altra: «Il sindaco — il virgoletta­to spedito dal suo ufficio stampa — non ha alcuna assicurazi­one contro eventuali richieste di danni per atti compiuti nel suo ruolo. Il modulo è stato compilato, ma poi il sindaco ha deciso di non dare seguito alla richiesta e non ha predispost­o alcuna procedura di pagamento». Il Corriere fa presente al portavoce di Marino che le cose non stanno proprio così e dopo 40 minuti, sempre dal Campidogli­o, arriva via mail la dichiarazi­one del presidente di Adir Vincenzo Sanasi D’Arpe: «Per una interrotta catena delle informazio­ni, il cda non era a conoscenza della rinuncia espressa. La polizza è stata discussa solo nel quadro di una più ampia informativ­a».

I tempi La richiesta presentata il giorno prima del passo indietro. «Ma poi ci ha rinunciato»

 ??  ?? Il documento Sopra, le pratiche per la polizza firmate da Ignazio Marino il 7 ottobre. Il giorno seguente il sindaco annuncia l’intenzione di dimettersi
Il documento Sopra, le pratiche per la polizza firmate da Ignazio Marino il 7 ottobre. Il giorno seguente il sindaco annuncia l’intenzione di dimettersi

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy