L’indagine
Il Nucleo di polizia tributaria e il Gico della Guardia di finanza — coordinati dalla Procura di Roma — hanno portato a termine l’inchiesta (denominata «Dama nera») sugli appalti dell’Anas
Gli investigatori parlano dell’esistenza di una «cellula criminale» che aveva un «diffuso rapporto di connivenza in tutta Italia» e che utilizzava i pizzini per scambiarsi le informazioni per non lasciare traccia — secondo l’accusa — degli accordi illeciti
Associazione a delinquere, corruzione e voto di scambio sono le accuse contestate: i dipendenti pubblici infedeli «prendevano soldi da tutto ciò che poteva essere trasformato in denaro». Mazzette che erano state ribattezzate con nomi innocui come «ciliegie», «libri», «topolini», «medicinali antinfiammatori