Rimborsi Irpef Si allargano i controlli Il caso 4 mila euro
Tornano, e si fanno molto più stretti, i controlli dell’Agenzia delle entrate sulle dichiarazioni Irpef che prevedono rimborsi di imposta, e non solo su quelle che superano i 4 mila euro, mentre arriva qualche piccola novità anche per la dichiarazione precompilata, introdotta l’anno scorso. Ottenere la liquidazione automatica e immediata del credito Irpef, cosa che per i lavoratori dipendenti avviene con la busta paga di luglio, sarà intanto più difficile. L’ultima bozza della legge di Stabilità non solo abroga la norma dell’anno scorso che esentava dai controlli le dichiarazioni precompilate presentate attraverso i Caf, ma estende a tappeto le verifiche. Entro quattro mesi dalla presentazione, l’Agenzia delle entrate potrà infatti controllare tutte le dichiarazioni Irpef che vengono modificate rispetto alla precompilata e che risultino «incoerenti» con i parametri che saranno stabiliti dall’Agenzia delle entrate, «ovvero» quelle che prevedono un rimborso superiore ai 4 mila euro, a prescindere dalla loro natura (prima i controlli si concentravano sugli over 4 mila dovuti a oneri pluriennali e carichi familiari). Se la verifica sarà positiva l’Agenzia liquiderà il credito entro 2 mesi dal completamento delle verifiche. Se va male, tra la richiesta e il saldo, passeranno dunque sei mesi buoni. Dal 2016, inoltre, troveremo nella dichiarazione anche le spese effettuate presso le strutture non accreditate direttamente con il Sistema sanitario nazionale. Dal prossimo anno, dunque, dovremo trovare nella precompilata, ai fini della detrazione dalle imposte del 19%, tutte le spese per i farmaci, ma anche per le visite specialistiche fatte nelle cliniche non convenzionate, sempre utilizzando la Tessera sanitaria. Cambiano, infine, i criteri per la detraibilità delle spese per le università non statali dei figli. Il limite del rimborso, prima commisurato al livello delle tasse delle università statali, sarà definito tenendo conto «degli importi medi di tasse e contributi dovuti alle università statali».
Le spese sanitarie Dal 2016 nella dichiarazione le spese effettuate in strutture non convenzionate