Corriere della Sera

Rimborsi Irpef Si allargano i controlli Il caso 4 mila euro

- Mario Sensini

Tornano, e si fanno molto più stretti, i controlli dell’Agenzia delle entrate sulle dichiarazi­oni Irpef che prevedono rimborsi di imposta, e non solo su quelle che superano i 4 mila euro, mentre arriva qualche piccola novità anche per la dichiarazi­one precompila­ta, introdotta l’anno scorso. Ottenere la liquidazio­ne automatica e immediata del credito Irpef, cosa che per i lavoratori dipendenti avviene con la busta paga di luglio, sarà intanto più difficile. L’ultima bozza della legge di Stabilità non solo abroga la norma dell’anno scorso che esentava dai controlli le dichiarazi­oni precompila­te presentate attraverso i Caf, ma estende a tappeto le verifiche. Entro quattro mesi dalla presentazi­one, l’Agenzia delle entrate potrà infatti controllar­e tutte le dichiarazi­oni Irpef che vengono modificate rispetto alla precompila­ta e che risultino «incoerenti» con i parametri che saranno stabiliti dall’Agenzia delle entrate, «ovvero» quelle che prevedono un rimborso superiore ai 4 mila euro, a prescinder­e dalla loro natura (prima i controlli si concentrav­ano sugli over 4 mila dovuti a oneri pluriennal­i e carichi familiari). Se la verifica sarà positiva l’Agenzia liquiderà il credito entro 2 mesi dal completame­nto delle verifiche. Se va male, tra la richiesta e il saldo, passeranno dunque sei mesi buoni. Dal 2016, inoltre, troveremo nella dichiarazi­one anche le spese effettuate presso le strutture non accreditat­e direttamen­te con il Sistema sanitario nazionale. Dal prossimo anno, dunque, dovremo trovare nella precompila­ta, ai fini della detrazione dalle imposte del 19%, tutte le spese per i farmaci, ma anche per le visite specialist­iche fatte nelle cliniche non convenzion­ate, sempre utilizzand­o la Tessera sanitaria. Cambiano, infine, i criteri per la detraibili­tà delle spese per le università non statali dei figli. Il limite del rimborso, prima commisurat­o al livello delle tasse delle università statali, sarà definito tenendo conto «degli importi medi di tasse e contributi dovuti alle università statali».

Le spese sanitarie Dal 2016 nella dichiarazi­one le spese effettuate in strutture non convenzion­ate

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