Una fucilata alle spalle Commerciante freddato vicino al tribunale
Uno sparo all’alba, un corpo sull’asfalto di una via centrale di Torino e un delitto avvolto nel mistero. Vito Amoruso, rappresentante di alimentari, 47 anni, è stato freddato con un colpo di fucile alla schiena ieri alle 7.30 appena uscito di casa, in via Valdieri, a poche centinaia di metri dal palazzo di giustizia. Un’esecuzione. Il killer lo ha avvicinato a bordo di una Fiat 500 scura, è sceso, ha fatto fuoco una volta da distanza ravvicinata ed è risalito sull’auto, forse guidata da un complice, facendo perdere le proprie tracce. Chi ha sparato sapeva che uscendo di casa Amoruso si sarebbe diretto verso il caseificio Castoro, dove ogni mattina faceva spesa di formaggi, e lo ha sorpreso a venti passi dal portone del palazzo dove abitava da solo al piano rialzato. In un punto non raggiunto dalle telecamere del centro di periti del tribunale. Quando sono arrivati i sanitari del 118 l’uomo era già in arresto cardiaco. Portato all’ospedale Cto, è stato sottoposto a un intervento chirurgico disperato e inutile. Troppo preciso lo sparo, che lo ha colpito vicino al cuore. Qualsiasi pista è ritenuta valida dai carabinieri che, nel corso dei controlli, hanno trovato un frammento del fucile usato per sparare. Tramite questo potrebbero già avere identificato l’arma e, forse, dal modello o dalle impronte digitali, l’autore del delitto. Pista lavorativa, pista sentimentale e pista criminale. L’ultima pare remota, la vittima aveva solo un piccolo precedente mai passato in giudicato per appropriazione indebita di un carico di formaggi. Da anni Amoruso, allenatore di una squadra di calcio a 5, era titolare di una ditta che importava prodotti tipici dalla Puglia, da dove venivano i suoi genitori. Scapolo, da qualche tempo frequentava una donna che è stata identificata ma non ancora rintracciata. Vittima Vito Amoruso