Mercati e Borse, stretta americana sugli algoritmi superveloci
Sofisticati algoritmi ed elaborati software? I cosiddetti «trader automatici» ormai coprono il 67% dei future sui titoli di Stato Usa a 10 anni negoziati a Chicago. E sono almeno una delle controparti nella metà degli scambi dei future su metalli ed energia. I numeri sono di Timothy Massad, presidente dell’Authority Usa per gli scambi dei future sulle materie prime, che ha proposto nuove regole per il trading automatico. Gli scambi computerizzati «ad alta velocità» sarebbero legati a tanti «eventi flash» del mercato: crolli o balzi forti e improvvisi, all’insegna della volatilità. Per Massad, solo nei future del greggio Usa (Wti) ce ne sarebbero stati ben 35 da inizio anno.