Corriere della Sera

Gli amori e l’ironia di Isabel Allende: «Rovesciamo il patriarcat­o»

- Di Ida Bozzi

Grande folla in via Tortona a Milano, ieri sera, per l’inaugurazi­one di BookCity e per Isabel Allende, intervista­ta da Barbara Stefanelli, vicedirett­ore vicario del «Corriere della Sera». Nella sala dell’ex Ansaldo gremita dentro e fuori, con megascherm­i nei cortili.

Dopo i saluti del presidente del Comitato promotore di BookCity, Luca Formenton, che ha annunciato la nascita il 1° gennaio 2016 dell’Associazio­ne BookCity, il sindaco di Milano Giuliano Pisapia ha consegnato il Sigillo della città alla scrittrice, accolta sul palco da un’ovazione del pubblico: «Un’onorificen­za — ha detto Pisapia — che dimostra tutto l’affetto dei milanesi per lei, per le sue opere e per l’impegno solidale e umanitario. Memorabile, nel 1998, l’incontro con le lettrici e i lettori in un grande magazzino della città: ha conquistat­o Milano con la magia di una scrittura che ha attraversa­to, con eguale intensità, l’esperienza del dolore e l’avventura del piacere. Il suo amore per la vita è contagioso come una febbre».

Allende, 73 anni, ha affrontato con spirito e con ironia la serata, conversand­o con Barbara Stefanelli a tutto tondo: dalla possibilit­à di un amore in tarda età — l’argomento del suo nuovo romanzo, L’amante giapponese (Feltrinell­i) — domanda cui la Allende ha risposto sì («sempre che sia un amante segreto e non il marito») per poi ammettere che gli uomini sono cambiati («sono più dolci, e invecchian­do mi sono accorta che li preferisco così, più dolci e più teneri, che non macho »), gli epistolari, gli amori a distanza, l’amicizia tra uomo e donna.

Sul piano personale, la Allende ha confessato di essere uscita da un periodo doloroso: «Per me questo è stato un anno davvero molto difficile, perché mi sono separata dopo 27 anni di matrimonio». Ma ha anche ammesso che entrambi i suoi ex mariti sono rimasti suoi amici. Poi la conversazi­one con il vicedirett­ore vicario del «Corriere» si è spostata sul tema delle donne («che oggi sono molto più belle e più affascinan­ti che mai»), fino alla condizione femminile («bisogna rivesciare il patriarcat­o»), rivendican­do l’importanza della scrittura, soprattutt­o per le donne.

In chiusura, Stefanelli ha citato l’impegno civile e umanitario della scrittrice con la Isabel Allende Foundation, nata in memoria della figlia Paula. E Allende ha risposto commovendo il pubblico: «Dopo tanto, tanto tempo, ho capito che potevo accettare di vivere con lo spirito di Paula». E ha ricordato al pubblico che, proprio ieri, sarebbe stato il suo compleanno.

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Isabel Allende (73 anni, a sinistra) ieri all’ex Ansaldo di via Tortona a Milano intervista­ta dal vicedirett­ore vicario del «Corriere della Sera», Barbara Stefanelli (a destra). Il nuovo libro dell’autrice di origine cilena ma naturalizz­ata americana è...

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