Il ragazzo in quarantena salvato dai piccioni
on intendevo scrivere un romanzo distopico, ma se incominci a scrivere di un mondo dai cambiamenti climatici estremi, controllato da interessi potenti, e in cui i bambini vengono ignorati… è quello che succede. Ciò che spaventa di più è che stavo scrivendo del nostro mondo di oggi — solo esagerando un po’». Così Piers Torday descrive la sua trilogia, che ha avuto notevole successo in Gran Bretagna.
Ora esce in Italia il primo libro della serie per ragazzi, intitolato L’ultimo branco selvaggio, pubblicato da Salani Editore nella traduzione di Dida Paggi. Il protagonista del libro è Kester Jaynes, un ragazzo che ha perso la parola quando sua madre è morta e, ormai da sei anni, è stato rapito dalla casa del padre, famoso scienziato. Non ne ha saputo più nulla. Vive a Spectrum Hall, un posto orrendo dove ogni bambino ha solo un letto e una sedia. La porta della stanza viene aperta da un guardiano, con una tessera magnetica, solo nelle ore dei pasti, quando viene servito il cosiddetto «preparato»: una brodaglia rosa.
Il cibo non esiste più perché gli animali sono stati sterminati da un virus letale, e le campagne abbandonate a causa delle colture contaminate. Rimanle
(1925) di Marc Chagall gono solo falene, scarafaggi e ragni.
Nel riformatorio il ragazzo si siede in un angolo appartato a mangiare e nutre uno scarafaggio che incomincia a parlargli: pensa di essere impazzito del tutto. Scoperto, lo mettono in quarantena per via del possibi- contagio. Ma ci penserà uno stormo di piccioni a liberarlo da quel posto orribile, insieme al suo amico scarafaggio.
I volatili lo conducono fino a una foresta nascosta, dove un cervo e altre specie si abbeverano in un lago, lontano dagli esseri umani. Qui il ragazzino scopre di avere un dono: non riesce a parlare con gli uomini, ma con gli animali sì. Purtroppo «occhi-rossi», la malattia letale, li sta raggiungendo anche lì. Il cervo chiede a Kester di aiutarli a trovare un antidoto. Come può il ragazzino salvare gli ultimi animali rimasti e se stesso? È solo l’inizio di una lunga e avvincente avventura che potrà farci riflettere.