INTERVENTI E REPLICHE
Il canone Rai
Lunedì 19 ottobre contro il canone Rai è sceso in campo, con luciferina intelligenza, sul Corriere, il vostro e nostro illustre collega Pierluigi Battista, che pure pochi giorni fa è stato gran recensore del libro Rai-centrico dell’appassionato amico Rai Walter Veltroni. Battista spiega — legittimamente coerente con il suo pensiero — l’anacronismo del canone. Fermo restando che ogni decisione sul canone dipende dal Parlamento, mi permetto di dissentire, prima ancora che da consigliere di amministrazione Rai da cittadino italiano che, senza servizi pubblici essenziali (scuola, sanità e anche la radiotelevisione), dovrebbe assistere impotente all’esclusione di milioni di cittadini dalle opportunità proprie delle democrazie vitali. Che dire se, molto più onestamente, qualcuno dicesse ai cittadini che di anacronistico c’è innanzitutto il prezzo di mercato? E spiegasse che nessuna visione della tv — un domani
assai vicino — sarà così economica (8 € al mese, se fissato a 100, per un’offertona sterminata quale l’attuale) come il canone Rai. E già oggi è il canone meno caro d’Europa. Seguiamo Battista, invece, e aboliamo pure il canone con alate motivazioni di libertà. A chi giova? Il risultato sarà per il business, non per i cittadini e non per il pluralismo. Finirebbe così: tutti pagheremmo presto, senza fiatare, 5, 10 volte tanto, come molti fanno con Sky e altre offerte premium, e come tutti facciamo ormai (pagando) con ogni opzione della vita da quando ci svegliamo. (Pensiamo solo alla banalità del parcheggio sulla pubblica strada, che — nessuno Io ricorda — era gratis fino a qualche anno fa). Esigiamo, allora, buone riforme, cambiamenti che rendano la Rai protagonista davvero di servizio pubblico, perché torni a essere avvertita come un bene proprio, non un luogo di sprechi o malcostume. Riformare davvero non denigrare. A prescindere. E intanto lavoriamo per consolidare il valore di un bene che ci appartiene e siamo chiamati ad amministrare nell’interesse pubblico.
Franco Siddi, consigliere di amministrazione Rai
Capisco le ragioni che portano un consigliere di amministrazione Rai a difendere la tassa che foraggia la sua azienda.
Pierluigi Battista
Sistema tributario: la proposta della Lega Nord
Ho letto l’articolo di Michele Ainis in merito alla costituzionalità o meno delle tasse. In esso vi è purtroppo un riferimento errato alla proposta fiscale della Lega Nord, ovvero la flat tax ( Corriere, 19 ottobre). Secondo il professor Ainis l’aliquota unica sarebbe incostituzionale in quanto contraria al principio di progressività: il professore però non ha considerato che nella nostra proposta la progressività è assicurata per mezzo della deduzione personale fissa di 3.000 euro su base familiare. In virtù di ciò una famiglia di quattro persone con un reddito di 12.000 euro potrebbe dedurre l’intero importo non pagando alcuna tassa, mentre sul reddito ulteriore si applicherebbe l’aliquota unica garantendo in tal modo la costituzionalità.
Claudio Borghi Aquilini, responsabile Economia Lega Nord