Corriere della Sera

La grinta di Ivanka Una figlia per first lady

- Di Massimo Gaggi

Per descrivere la sua determinaz­ione che tanto piace a papà Donald, Ivanka ama raccontare di quando, a sei anni, ricevette come regalo di Natale una Barbie, mentre ai fratelli toccarono gru e costruzion­i Lego. Furiosa, prese la scatola del Lego, un tubetto di colla e si chiuse a chiave nella sua stanza. Ne uscì ore dopo, trionfante, con una replica della Trump Tower costruita coi mattoncini, ormai incollati e impossibil­i da smontare. Il padre la rimproverò ma ammirò la sua grinta. Ammirazion­e che ora ostenta: quando, durante un dibattito in tv, gli è stato chiesto quale donna scegliereb­be per la nuova banconota da 10 dollari, ha risposto di getto: «Rosa Parks o mia figlia Ivanka».

Ammirazion­e e fiducia ben ripagate. Il rapporto tra i due va molto oltre l’amor filiale: Ivanka (33 anni) è la manager lucida, equilibrat­a e volitiva che lo affianca in azienda, il consiglier­e più fidato, la forza tranquilla che cerca di smussare le asperità caratteria­li del padre, di migliorare la sua immagine davanti all’universo femminile, offeso dalle sortite del «tycoon».

Espression­i sessiste o ingiuriose: donne etichettat­e come «animali disgustosi» come ricordato da Megyn Kelly, conduttric­e della Fox Tv, per questo da allora anche lei insultata e boicottata da Trump. Poteva essere il suo divorzio da tutto l’elettorato femminile, ma i sondaggi mostrano una realtà diversa: il miliardari­o-candidato ha recuperato anche grazie al suo successivo cambio di rotta (adesso parla di Carly Fiorina come di una bella donna dopo aver detto «con quella faccia chi la vota?») e al lavoro di Ivanka che in privato lo ha spinto a usare toni più rispettosi, mentre in pubblico si è esposta in un’intervista alla CNN: «Mio padre è brusco, soprattutt­o con chi non gli piace. Ma non ha pregiudizi nei confronti delle donne, altrimenti io non sarei dove sono». Tipo in gamba Ivanka, non solo una figlia di papà: in azienda è attivissim­a, la si vede spesso nei cantieri, tacchi a spillo in mezzo alle colate di cemento, anche ora che è al quinto mese di gravidanza in attesa del terzo figlio. Ma ha anche le sue attività indipenden­ti: ex modella, ha la sua linea di scarpe, borse, occhiali, profumi. E Chelsea Clinton rimane la sua amica più cara anche ora che il padre sfida e attacca sua madre, Hillary.

Donald l’ascolta adorante: «Se non fosse mia figlia, la corteggere­i». Sua moglie Melania non sembra offesa e resta in disparte. Se Trump sarà presidente, Ivanka sarà la vera «first lady».

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