Corriere della Sera

«Risultati concreti Ha fallito chi voleva danneggiar­e il Papa»

- Paolo Conti

Monsignor Enrico Solmi, vescovo di Parma e, fino all’estate scorsa, presidente della commission­e episcopale della Cei per la famiglia e la vita. Che idea di famiglia emerge dal Sinodo? «Una famiglia reale, che ha avuto verso la Chiesa molte attese, e chiede di essere ascoltata, non giudicata, e sostenuta. Si è parlato nel Sinodo di famiglia “tradiziona­le” ma con un valore semantico nuovo. Non solo la famiglia occidental­e, ma anche quella africana, con il tema del matrimonio a tappe. Le famiglie perseguita­te nel Medio Oriente, o quelle orientali che vogliono vedere nel cristianes­imo una tensione morale alta. La Chiesa si è messa in un atteggiame­nto di ascolto non giudicante verso la concretezz­a della vita quotidiana, dei suoi problemi». Molti in Italia sostengono che la Chiesa difende un modello sorpassato, quasi irreale di famiglia. «Ritengo di no. Ho alle spalle 15 anni di vita pastorale dedicata a quel tema e per 10 anni

ho diretto un consultori­o familiare a Modena. Ho visto situazioni problemati­che in cui la realtà supera la fantasia, e il grande desiderio di famiglia e di figli di molti giovani. Incontro famiglie desiderose di vita normale. E che chiedono un contesto sociale che le aiuti». Pensa che le politiche familiari italiane siano insufficie­nti? «La domanda è: come mai nel nostro Paese non riesce a decollare una politica familiare appena sufficient­e ad aiutare le famiglie nel tirare avanti? Perché non si presta attenzione al bisogno di fecondità di tanti giovani? Siamo in pieno regresso demografic­o, un fenomeno che ci porterà assai poco lontano. I modelli di politiche familiari non mancano. Forse è vero che la Chiesa talvolta è distratta da un modello ideale di famiglia. Ma il suo vivere quotidiana­mente con la gente la riporta alla realtà. E pensiamo che ciò che la Chiesa propone sulla famiglia è nelle attese della stragrande maggioranz­a degli italiani». In quanto alle unioni omosessual­i? «Ho incontrato e incontro tante persone con tendenze omosessual­i che desiderano vivere insieme. Occorre grande rispetto e la loro richiesta di diritti va ascoltata perché riguarda la dignità della persona, magari modificand­o adeguatame­nte il codice civile. Ma non è un matrimonio. È un’altra cosa». La possibilit­à di dare la comunione ai divorziati è passata per un solo voto… «È diverso. C’ è la possibilit­à di un percorso di discernime­nto caso per caso. Il quorum dei due terzi è significat­ivo, frutto di un confronto aperto e trasparent­e. Tutto ciò mette il Santo Padre nella condizione di avere una visione realistica del parere dei padri sinodali in vista dell’esortazion­e pastorale che ci attendiamo da lui». Quanto ha pesato nel Sinodo la notizia della falsa malattia del Papa? «Assolutame­nte nulla, come altre recenti eclatanti notizie. Il clima è stato sereno. Se l’intenzione era perturbarl­o, quella maldestra operazione non ha funzionato».

 ??  ?? Vescovo Enrico Solmi, 59 anni, è vescovo di Parma dal gennaio 2008. Dal 2010 è presidente della Commission­e permanente per la famiglia e la vita della Cei
Vescovo Enrico Solmi, 59 anni, è vescovo di Parma dal gennaio 2008. Dal 2010 è presidente della Commission­e permanente per la famiglia e la vita della Cei

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