Corriere della Sera

Lanciamola anche nel superG Può dominare...

- Di Mario Cotelli

Vittoria italiana, ampiamente prevista al pari dei piazzament­i della squadra, grazie anche alla pochezza, bisogna dirlo, della concorrenz­a. Brava e potente la Brignone per un battesimo stagionale così felice. Team azzurro con la panchina più lunga, merito dei corpi militari (Brignone carabinier­e) , che garantisco­no un sostentame­nto sino alla pensione, unico caso al mondo, anche alle donne. Blasonati team stranieri come Usa, Austria, Svizzera, Francia, Germania, oggi si ritrovano senza più squadra e ridotte a una sola atleta «protagonis­ta» perché privi di rincalzi e falcidiate dagli abbandoni anche precoci (in quanto le sciatrici non hanno, appunto, le garanzie delle nostre). Troppe concorrent­i sono state indotte all’errore dal tracciato, il gigante è stato ravvivato solo dagli sprazzi dei pochissimi talenti in gara, due dei quali italiani: la Brignone e la Bassino. Federica ha costruito la sua vittoria nella prima manche lungo i due falsopiani all’inizio e alla fine del percorso, a dimostrazi­one che la valdostana è potenzialm­ente anche una delle più forti supergigan­tiste. Curioso che i suoi tecnici e anche sua madre, l’ex azzurra Ninna Quario, non l’abbiano mai voluta schierare nelle gare veloci. Ricordo che gigante, superG e combinate, sono oggi sufficient­i per aspirare alla Coppa del Mondo assoluta. Marta Bassino, che ha incocciato nella quarta porta a causa di una linea ben più stretta e diretta delle avversarie, ha dimostrato, pur in questo breve tratto, di essere l’unica giovane emergente al mondo in questa disciplina.

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