Corriere della Sera

Sala davanti a Del Debbio Il sondaggio su Milano

Centrosini­stra e centrodest­ra partono alla pari Tra i possibili candidati Sala il più gradito (anche alle primarie pd) ma il 43% è incerto o si astiene

- Di Nando Pagnoncell­i

Secondo i sondaggi, la sfida per il sindaco di Milano in programma nella primavera 2016 vede un testa a testa tra centrodest­ra e centrosini­stra. Tra i possibili candidati, Giuseppe Sala, il commissari­o di Expo prevale nel gradimento su Paolo Del Debbio e gli altri papabili.

Nella primavera del prossimo anno i cittadini saranno chiamati al voto in oltre 1.200 Comuni per eleggere il proprio sindaco. Tra questi vi sono molti capoluoghi di provincia e ben sei capoluoghi di regione (in attesa di sapere se e quando si voterà a Roma), tra i quali il Comune più popoloso è Milano. Ed è proprio su Milano che abbiamo voluto concentrar­e l’attenzione nel sondaggio di questa settimana.

Milano è una città nella quale si vive bene: oltre quattro milanesi su cinque (82%) si dichiarano soddisfatt­i per la qualità della vita, sebbene rispetto ad un passato più o meno lontano e spesso «mitizzato», prevalga l’opinione che sia peggiorata ( 54%), mentre oltre uno su quattro è di parere opposto e pensa che sia migliorata (27%). Rispetto al resto del Paese, la qualità della vita è giudicata in termini nettamente più positivi (+20%) e maggiormen­te in fase di migliorame­nto (+ 13%).

Il giudizio sull’operato del sindaco divide esattament­e a metà i milanesi: 50% ne dà un giudizio positivo e 50% negativo. Mentre risultano prevedibil­e sia il forte consenso degli elettori del Pd e del centrosini­stra sia la stroncatur­a da parte dei leghisti, è interessan­te osservare che quasi un elettore di centrodest­ra su due (45%) e più di un grillino su tre (36%) esprimono un giudizio positivo, una sorta di «onore delle armi» al sindaco che ha deciso di non ricandidar­si.

La scelta di Pisapia sembra aver alimentato l’aspettativ­a di un forte cambiament­o nella città, infatti due milanesi su tre (62%) chiedono al futuro sindaco di cambiare sostanzial­mente contenuti e modo di governare. Come si spiega la contraddiz­ione tra la soddisfazi­one per Pisapia e l’aspettativ­a di cambiament­o?

Innanzitut­to da tempo il cambiament­o viene invocato come un mantra dalla parte maggiorita­ria di qualsiasi elettorato e, a ben vedere, è stata proprio la stagione dei sindaci arancioni eletti nel 2011 ad avviare la stagione del cambiament­o che è continuata con l’affermazio­ne del Movimento 5 Stelle alle Politiche del 2013 e con la vittoria di Matteo Renzi alle primarie del Pd a fine 2013, l’insediamen­to al governo e la vittoria alle Europee del 2014. Tutto ciò sotto il «brand» del cambiament­o. Appare pertanto inevitabil­e che continui a essere reclamato dai più.

In secondo luogo il futuro di Milano si presenta pieno di incognite, basti pensare al dopo Expo (soprattutt­o dopo lo straordina­rio successo) e al tema della città metropolit­ana. Sono questioni che vanno affrontate con determinaz­ione, lungimiran­za e capacità di innovare, proprio ciò che è sembrato mancare con l’annuncio della mancata ricandidat­ura da parte del sindaco uscente.

Il quadro politico che emerge, ancorché del tutto provvisori­o dato che mancano oltre 6 mesi alle elezioni e a oggi, con poche eccezioni, non si conoscono i candidati che si presentera­nno e le alleanze che li sosterrann­o, risulta piuttosto incerto: senza menzionare i nomi dei possibili candidati, un quarto dei milanesi di dichiara incerto o astensioni­sta, poco più di un quarto (27%) intenziona­to a votare per un sindaco di centrodest­ra, un quarto ( 25%) per il centrosini­stra mentre il restante 23% si suddivide tra un sindaco del M5S e uno di una lista civica al di fuori dei partiti.

Quanto ai candidati di cui si è parlato in questi mesi, il livello di conoscenza è molto variegato e ciò rende arduo fare confronti. Tra i 12 possibili candidati che abbiamo voluto testare le valutazion­i positive (59%) prevalgono su quelle negative (41%) solo per Giuseppe Sala. Dietro di lui, Stefano Boeri, Paolo Del Debbio e Carlo Sangalli. Ipotizzand­o una competizio­ne tra Sala per il centrosini­stra, Lupi per il centrodest­ra, Passera per Italia Unica, Di Pietro sostenuto da una lista civica e un candidato del M5S, Sala al momento prevarrebb­e su Lupi, ma il dato forse più sorprenden­te è rappresent­ato dal livello di incertezza (23%) e di astensione (20%) che riguarda oltre due milanesi su cinque.

Riguardo alle primarie nel centrosini­stra, che si terranno il 7 febbraio, come di consueto l’interesse e la disponibil­ità a partecipar­e alla consultazi­one riguardano una minoranza di milanesi: al momento tra sicuri e probabili si stima una partecipaz­ione pari all’8%. Tra costoro Sala (28%) precede rispettiva­mente Majorino (13%), Boeri (7%), Balzani e Fiano (appaiati al 5%) mentre ben il 42% non saprebbe per chi votare. Da ultimo gli orientamen­ti di voto per i partiti: il Pd (27,6%) precede il M5S (23%), a seguire FI (14,1%) prevale di poco sulla Lega (13,4%), quindi Italia Unica (6,4%) e Fratelli d’Italia (4,5%).

Nel complesso pur con alcune eccezioni (Italia Unica in primis) lo scenario che emerge riproduce le tendenze nazionali, soprattutt­o rispetto al voto delle Europee. Il Pd presenta un calo di consenso, sia per le divisioni interne sia per le ipotesi di scelta di un candidato (Sala) che, sebbene presenti un forte potenziale, non proviene da un’area politica caratteriz­zata, come invece era per Pisapia e non sembra aver sufficient­emente capitalizz­ato, in particolar­e tra gli elettori del centrosini­stra più mobilitati, il grande successo di Expo. Il M5S si colloca sui valori più elevati di sempre e sarà decisiva la scelta di un candidato in grado di far fruttare l’elevato consenso di cui oggi gode il movimento. La Lega otterrebbe valori più che doppi rispetto a maggio 2014 e il centrodest­ra, sommando FI, Lega e Fratelli d’Italia appare tutt’altro che in disarmo. L’area centrista, sebbene in affanno, nell’attuale situazione di equilibrio potrebbe ritagliars­i uno spazio importante.

Insomma, Sala al momento appare il candidato più accreditat­o a succedere a Pisapia ma l’incertezza è molto diffusa tra i milanesi e il percorso è ancora molto lungo.

Il bilancio Il primo cittadino uscente convince un cittadino su due (e il 45% degli elettori di FI) Le ipotesi Nei consensi l’uomo di Expo precede Boeri e Del Debbio ed è avanti di 5 punti in una sfida con Lupi

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