Corriere della Sera

L’EUROPA COMODO BERSAGLIO

- Di Massimo Nava

Malessere e disaffezio­ne entrano nella svolta della Polonia che diventa euroscetti­ca, seguendo altri populismi europei.

Anche la Polonia diventa euroscetti­ca, sull’onda dei populismi in crescita nel Vecchio Continente. Paura dell’immigrazio­ne, disparità economiche e domanda di sicurezza finiscono nell’urna e resuscitan­o nostalgie nazionalis­tiche e identitari­e.

La Polonia è però un caso particolar­e.

L’avanzata della destra euroscetti­ca evidenzia un’omologazio­ne sia alle tendenze dell’Europa progredita sia a quelle dell’Europa più povera, dei Paesi che facevano parte del blocco comunista, fra cui la vicenda più drammatica è l’Ungheria dei nuovi muri e dei fili spinati.

Dopo avere riannodato con entusiasmo i fili della cultura mitteleuro­pea ed essersi finalmente affrancato dalla storica minaccia del vicino russo, il Paese è entrato in Europa bruciando le tappe e moltiplica­ndo successi. Otto anni consecutiv­i di crescita economica, basso tasso di disoccupaz­ione (8,6 per cento), capacità di attirare e spendere investimen­ti e fondi europei, senso di appartenen­za al «cerchio» dei grandi, con l’assegnazio­ne di posti di responsabi­lità (Donald Tusk, presidente del consiglio europeo) nelle istituzion­i continenta­li.

Ma i polacchi mettono nel conto, più dei progressi, promesse mancate e problemi irrisolti: salari inferiori alla media europea, precariato giovanile, arretratez­za di vaste aree del Paese. Anche sulle rive della Vistola si comincia a credere che l’integrazio­ne significhi competizio­ne fra poveri e taglio di radici secolari.

La società polacca riassume il malessere dei nuovi europei e la disaffezio­ne dei vecchi europei. Un malessere che i populisti, di destra e di sinistra, sanno cavalcare in modo cinico e intelligen­te, in quanto condiziona­no opinioni pubbliche e programmi dei partiti che si dichiarano europei. I populisti non hanno le soluzioni, ma sanno denunciare i problemi.

Il populismo non va confuso con la demagogia. Le ragioni della pancia possono essere decisive, salvo riflettere su funzioname­nto dei sistemi democratic­i, sui meccanismi di formazione del consenso, sul solco che allontana le classi dirigenti dai cittadini.

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