Corriere della Sera

«Dov’è la solidariet­à dei musulmani? È più naturale che i profughi li accolgano loro, no?»

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sempre al cambiament­o. Le racconto una storiella. C’è uno sceicco arabo nel suo harem, circondato da tante donne eppure molto triste. La più bella delle mogli gli chiede: hai tutto, perché sei infelice? E lui: perché vorrei un altro harem. Ecco, anch’io sono preoccupat­o per il futuro: quando l’economia va bene, spunta sempre il voto irresponsa­bile. Solo se le cose vanno male, la gente è attenta alle scelte».

Questa Polonia teme più l’Ue o Putin?

«La più grande paura è sempre la politica russa. Il suo espansioni­smo. La voglia di tornare all’impero sovietico. E anche la minaccia d’un crollo della Russia. Perché quel Paese non è stabile e qualsiasi terremoto politico, a Mosca, può essere molto pericoloso per noi».

I polacchi hanno punito il governo uscente anche per aver dato ragione alla Merkel sui rifugiati?

«Per noi, i siriani sono gli islamici: lontani dalla nostra cultura. Abbiamo passato 400 anni a combattere l’Islam, questo non si dimentica. La memoria storica è lunga».

Anche Orbán cerca una vendetta contro la finanza Il suo nazionalis­mo però è un’altra cosa

Ma la Polonia era famosa per una parola: Solidarnos­c, solidariet­à...

«I valori di Solidarnos­c ci sono ancora. Anche a destra. E poi la solidariet­à va bene, ma stiamo aspettando ancora quella dei musulmani: è molto più naturale che i profughi siriani li accolgano i sauditi o gli Emirati, no?».

Papa Wojtyla, che si confrontò con le dittature comuniste, come affrontere­bbe oggi l’Islam jihadista?

Solidariet­à

«Il pericolo dell’Islam esisteva anche alla sua epoca. Lui vedeva che questo Islam espansioni­sta appartenev­a al Medioevo, anacronist­ico come lo stato d’animo dei cristiani di secoli fa. È un fanatismo che sottende una mancanza di vera fede. E di fede nel futuro».

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