Il Pd: in piazza erano pochi Se resta sfiducia o via i consiglieri
Il Marino che si arrocca, cita Che Guevara e promette ai fan che non li deluderà, non sembra impensierire troppo i dem. O almeno, è questo lo stato d’animo che trapela dal Nazareno, dove le foto di piazza del Campidoglio hanno strappato profondi sospiri di sollievo. «Mille persone su tre milioni di abitanti», hanno fatto di conto i dirigenti del Pd, convinti che Marino non abbia un seguito tale da preoccupare Renzi. Con il premier in Sudamerica, i «big» del Pd evitano dichiarazioni e chi parla non fa che ripetere che la stagione del «marziano» è chiusa e non esiste strategia in grado di riaprirla. Matteo Orfini lo scandisce come un mantra, per spazzar via i timori degli antipatizzanti e le speranze dei simpatizzanti: «È evidente a tutti che questa roba è finita, Marino non può andare avanti». Però lui, come il Che, vuole l’impossibile... «L’ipotesi che non ritiri le dimissioni non la prendiamo nemmeno in considerazione — è la formula con cui il presidente del Pd prova a stoppare ogni tentativo di resistenza —. Alla fine penserà alla città e non a se stesso. E la smetterà di giocare sulla pelle dei romani». Il problema è che Marino ha abituato il Pd ai colpi di scena e dunque al Nazareno si stanno attrezzando anche per il peggiore degli scenari. Che succede se decide di non sfilarsi la fascia tricolore? Al suoi, il premier ha indicato due strade: la mozione di sfiducia o le dimissioni di massa. La terza via, bocciare il bilancio, è stata archiviata perché allungherebbe i tempi fino a dicembre. «Il gruppo è sofferente, ma unito» assicura Orfini per scongiurare ammutinamenti. Per far cadere Marino devono dimettersi in blocco 25 consiglieri, il Pd ne ha 19, eppure il commissario romano non dispera: «Gli altri sei? Si troveranno». E se poi si candidasse alle primarie? Anche qui la risposta è una ostentata indifferenza: «Benvenuto, non faremo nulla per impedirglielo. Questa presunta rivolta pro-Marino non esiste nella città e nel Partito democratico».
Il nodo primarie Il Nazareno e l’ipotesi che partecipi alle primarie: nessuno intende intralciarlo