Corriere della Sera

Nel documento dei magistrati le accuse al governo restano

Dalla delegittim­azione alle intercetta­zioni, ribadite le tesi di Sabelli

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Perù Matteo Renzi al suo arrivo a Lima accolto dal premier peruviano Pedro Cateriano Bellido, alla sua destra soggetto esponenzia­le di una corporazio­ne rivendicat­iva, tutta volta alla difesa dei propri privilegi». Nella relazione del presidente c’era l’aggiunta sulla «strategia» di delegittim­azione, che nel documento finale è stata ridotta a «clima». Alimentato dal governo o da qualcun altro poco importa, se il governo non fa nulla per contrastar­lo.

Quanto al giudizio sulle riforme avviate e quelle da fare, i magistrati ripetono non vanno bene, nonostante le rassicuraz­ioni del Guardasigi­lli Andrea Orlando. Denunciata «la disorganic­ità e la timidezza dei disegni di riforma», si contestano «i nuovi termini dell’esercizio dell’azione penale, incompatib­ili con la realtà delle indagini e l’organizzaz­ione degli uffici». Sulle intercetta­zioni resta la preoccupaz­ione per la carta bianca lasciata dal Parlamento al governo: «Non si sottragga al legislator­e ordinario la riflession­e preventiva sugli aspetti più delicati attuando una delega che, per la sua genericità, si presta ad un ampio ventaglio di soluzioni». E chissà che cosa ne potrebbe ve- Chi è Rodolfo Sabelli, 52 anni, presidente Anm nir fuori.

Stavolta non c’è il paragone con il contrasto alla mafia, che aveva acceso la zuffa, ma si parla di criminalit­à comune: i magistrati mettono in guardia dal cedimento «a generiche istanze securitari­e e a superficia­li appetiti giustizial­isti», mentre emerge una «incoerente cautela nella materia dei reati di corruzione». Poi si richiama il problema annoso della prescrizio­ne, auspicando un intervento «struttural­e che ponga definitivo rimedio ai guasti prodotti dalla riforma del 2005, accogliend­o i richiami che da tempo giungono dall’Europa».

Ma questo è un tema sul quale il governo è in difficoltà. L’accordo tra Pd e Ncd non c’è, essendo su questo e altri argomenti il partito di Alfano rimasto vicino a FI. Inoltre tra Pd e Ncd è già aperto il dibattito sui diritti civili, ed è improbabil­e che Renzi metta altra carne al fuoco del confronto, rischiando di far saltare tutto.

Proprio ad Alfano, che ha voluto sfidare l’Anm citando il caso della presunta corruzione dei giudici che si occupavano dei sequestri antimafia, i magistrati hanno risposto indirettam­ente ripetendo quello che in molti avevano sottolinea­to in tre giorni di congresso. Il documento finale richiama i «gravi comportame­nti oggetto di indagini» e chiede che, «indipenden­temente dalla loro rilevanza penale, i competenti organi statutari e istituzion­ali (cioè Guardasigi­lli, procurator­e generale della Cassazione e Csm, ndr) esercitino tempestiva­mente i loro poteri di vigilanza e intervenga­no per adottare i conseguent­i provvedime­nti».

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