Il premier in Perù: altro che polemiche, qui l’Italia che innova
Al terzo giorno di viaggio in Sudamerica, Renzi inaugura su Facebook una sorta di diario di bordo, racconta quello che ha visto, le sensazioni vissute. Il filo rosso è quel pezzo di Italia, culturale o economica, che ritrova nelle varie tappe. Innovazione e eccellenze, da Enel ad Astaldi, fino ai ricercatori dell’Osservatorio del Paranal, che rappresentano «un’Italia di cui essere orgogliosi a differenza dell’Italietta delle polemiche di una parte della politica o della comunicazione». Ieri il premier ha raggiunto il Perù per visitare il celebre sito archeologico inca, Machu Picchu, con il primo ministro del Perù, Pedro Cateriano. Una tappa abbinata ad una scelta: insieme al suo staff, una compagnia di sole imprenditrici, «precettate» per l’occasione. Poi si è trasferito a Lima, per incontrare la comunità italiana e visitare l’Istituto di cultura. Renzi si è anche concesso un appuntamento personale incontrando il fondatore di Operazione Mato Grosso, don Ugo De Censi, e don Paolo Bargigia, suo professore di religione al liceo. Poi ha raccontato le impressioni ricavate dalla visita al Museo dei diritti umani, a Santiago: «La nostra generazione di leader europei che ha vissuto nella pace ha la responsabilità non solo di tramandare la memoria, ma anche di non sporcare la politica che altrimenti diventa facile preda di populismi e spinte autoritarie». Su Facebook infine il capo del governo cita una ad una le imprese che investono qui e di cui essere «orgogliosi per l’alto tasso di innovazione e modernità». Oggi farà incontrare le aziende dei due Paesi, puntando ad un mercato in espansione, fra i principali produttori mondiali di rame, piombo e zinco.