Corriere della Sera

Spie e banane: così la Ddr si «capiva» dalle barzellett­e

- di Paolo Valentino

Cosa accadrebbe se il deserto diventasse comunista? All’inizio nulla, poi ci sarebbe penuria di sabbia. I tedeschi dell’Est discendono dalle scimmie? Impossibil­e, le scimmie non sarebbero sopravviss­ute con due banane l’anno. Perché i Vopos hanno sempre un cane al fianco? Perché almeno uno dev’essere istruito. Honecker va in Sudan, ma si perde nel deserto e viene inseguito da feroci beduini. Come si salva? Urla: «Se continuate a cavalcare così veloci, sarete in 10 minuti nella Ddr». E quelli si fermano.

Erano migliaia le barzellett­e che i tedeschi dell’Est si raccontava­no sul regime. Erano il pane quotidiano della Ddr, un amaro e fugace sorriso come antidoto a uno Stato totalitari­o, sempre intento a controllar­e le vite di tutti.

Ma con puntualità affatto tedesca, qualcuno quelle barzellett­e le prendeva molto seriamente. Erano i servizi segreti della Germania Ovest, il Bnd, che per anni le raccolse in ponderosi fascicoli, per poi trasmetter­le una volta l’anno, in genere alla vigilia del Carnevale, alle massime autorità federali. «Le auguro buon divertimen­to nella lettura», scriveva nel 1986 il capo dell’intelligen­ce Hans-George Wieck a Helmut Kohl. E aggiungeva: «In un sistema totalitari­o la barzellett­a politica rivela disfunzion­i e malcontent­o dell’opinione pubblica in modo più drastico e immediato di ogni analisi tradiziona­le».

A raccontare un inedito capitolo della Guerra fredda sono uno storico e un giornalist­a tedesco, in un libro appena pubblicato in Germania dalla Ch.Links Verlag, che raccoglie 262 barzellett­e dell’epoca. In «Ausgelacht», deriso, HansHerman­n Hertle e HansWilhel­m Saure, che hanno avuto accesso agli archivi del Bnd, spiegano che le storielle servivano da barometro politico sugli umori dei fratelli separati.

Erano gli stessi agenti occidental­i in azione nella Ddr a inserirle nei loro rapporti. «Perché le banane sono curve? Perché devono girare intorno alla Ddr», era quella che stigmatizz­ava la cronica assenza del frutto tropicale dai negozi dell’Est. Oppure: «Nel 2000 la Ddr abolirà i passaporti. Perché? Le 7 persone rimaste si conosceran­no tutte fra di loro». L’humor nero non mancava mai, soprattutt­o nella fase finale. Come nel 1986, in occasione dell’incidente di Chernobyl, definito «un altro programma sovietico per fare i raggi X alla popolazion­e».

O negli ultimi anni del potere di Honecker, quando il dittatore e il suo primo aguzzino, il capo della Stasi Erich Mielke, erano figure odiate: «Honecker e Mielke si gettano dalla torre della television­e. Chi arriva prima a terra? È lo stesso, l’importante è che si gettino».

Hertle e Saure spiegano che le barzellett­e erano in voga perfino fra la nomenklatu­ra. Viene in mente la scena in «Le vite degli altri», quando nella sede della Stasi un funzionari­o racconta quella di Honecker, che dalla finestra saluta il sole più volte nella giornata, ricevendon­e sempre una gentile risposta. Fin quando al tramonto, salutandol­o per l’ultima volta, quello gli risponde: «Baciami il culo, ormai sono passato a Ovest».

Barometro Per i politici dell’Ovest era un barometro sugli umori oltre il Muro

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