Sanremo e 36 appalti sospetti La Finanza prende i dossier Rai
Nelle carte in mano ai pm le tracce di tangenti e assunzioni pilotate
in cima alla lista delle società con le quali fare affari nel campo degli appalti radiotelevisivi.
Nel corso del blitz vengono trovati i contratti di assunzione che i fratelli Biancifiori hanno siglato con amici e parenti dei funzionari Rai — e dei dirigenti degli altri gruppi del settore televisivo — che li avrebbero aiutati ad ottenere le commesse. Ma anche documenti che sembrano provare il passaggio dei soldi. Viene chiesto ai responsabili dei vari uffici competenti dell’azienda di Stato se siano mai emerse anomalie, ma tutti negano l’esistenza di indagini interne.
Basta poco per scoprire che mentono. Anche perché tra le carte sequestrate ci sono quelle su un audit del settembre 2013 che riguarda proprio le società dei due fratelli Biancifiori. Si decide allora di sentire come persona informata dei fatti il responsabile dell’internal Auditing, Gianfranco Cariola e gli viene notificato il decreto di esibizione di tutti i dossier realizzati dalla Rai negli ultimi tre anni. Il 7 ottobre le 37 relazioni sono nella mani dei finanzieri. È l’inizio di un’indagine che può portare ai piani alti della Rai proprio perché negli atti analizzati dai finanzieri ci sono dati che, incrociati con quelli contenuti nei file criptati, consentono di milioni è l’ammontare del contratto concesso alla ditta tecnica dei fratelli Biancifiori da Palazzo Chigi durante la presidenza di Silvio Berlusconi ricostruire il percorso dei soldi, compreso il trasferimento di fondi all’estero proprio per soddisfare le richieste di alcuni dirigenti.
Le società dei Biancifiori hanno un ruolo dominante nell’aggiudicazione dei lavori per il montaggio delle apparecchiature tecniche, ma i controlli ordinati dalla magistratura riguardano ormai tutte le ditte che nei diversi settori risultano privilegiate rispetto alle altre, quelle che — almeno a leggere i documenti contabili — potrebbero aver creato «fondi neri» proprio per destinarli al pagamento delle tangenti. E dunque si intrecciano con il ruolo ricoperto dai vari funzionari e dirigenti che se ne sono occupati.
Il retroscena Un testimone ha dato agli investigatori anche il codice per leggere i file criptati sui soldi
Indagato L’imprenditore David Biancifiori durante un’intervista a «Le Iene»