Corriere della Sera

Il robot che assiste gli anziani e lo spettro della solitudine

I progetti di «badante hi tech». L’allarme di Morozov: alienante

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Il film Sopra Frank Langella in una scena di diretto da Jake Schreier: l’attore recita la parte di un anziano che vive un'amicizia con un robot tablet — ai robot che aiutano nelle faccende domestiche, come Romeo dell’azienda francese Aldebaran.

A Singapore è già attivo il RoboCoach, un robot che assiste nello svolgiment­o di un esercizio fisico regolare e corretto. Proprio come un personal trainer in palestra, il RoboCoach aiuta a mantenersi in forma con programmi su misura, consigli e incitament­i.

L’Ibm ha avviato «Secure Living project», un programma che permette agli anziani di «vivere al sicuro» a casa, senza dover ricorrere a strutture esterne o badanti. Il progetto pilota riguarda trenta residenti di Bolzano, che vengono monitorati in tempo reale da sensori che tracciano possibili variazioni della temperatur­a corporea o della pressione sanguigna. I dati registrati vengono poi trasmessi a una centrale di controllo che, in caso di problemi, avverte la famiglia e l’ospedale locale.

È evidente come, dietro questi progetti (molti dei quali non a caso sostenuti dai governi), si nasconda l’obiettivo di ridurre l’ingente spesa sanitaria per la terza età e di «informatiz­zare» un’altra porzione di mercato umano, sostituend­o con sensori, robot e videocamer­e le quasi novecentom­ila badanti che lavorano in Italia (1,5 milioni negli Stati Uniti). Non ci sono solo ragioni di efficienza economica, ma anche un pizzico di onnipotenz­a. I robot-badanti incarnano l’ultimo sogno proibito della Silicon Valley: allungare la durata della vita (e allontanar­e lo spettro della caducità) grazie alla tecnologia. Per questo nel 2013 è nata Calico, la nuova creatura biotecnolo­gica di Google. Mentre il cofondator­e di PayPal Peter Thiel è uno dei maggiori finanziato­ri del progetto Sens (Strategies for Engineered Negligible Senescence) per contrastar­e l’invecchiam­ento del biochimico inglese Aubrey de Grey.

«Come è possibile — si domanda Morozov — andare in pensione in un’economia in cui il valore finanziari­o è prodotto sempliceme­nte dall’interazion­e con tecnologie ad alta intensità di dati?». Gli esseri umani devono vivere più a lungo perché, solo in questo modo, potranno continuare a generare numeri, dati e informazio­ni utili alle aziende. Con un robot per amico. Sarà davvero così?

@serena_danna

Il fatto

Da pochi anni il settore dell’hi tech si sta interessan­do alla realtà degli over 65enni

Secondo l’Organizzaz­ione mondiale della Sanità entro il 2050 ci saranno 2 miliardi di over 60enni

Proprio per questo diverse aziende — dalla Silicon Valley americana all’Estremo Oriente — stanno sviluppand­o software e robot in grado di semplifica­re la vita degli anziani

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