Corriere della Sera

PER LA GERMANIA E LA TURCHIA L’OCCASIONE DI VOLTARE PAGINA

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Per molto tempo la Germania è stato il Paese più contrario all’ingresso della Turchia nella Unione Europea e la stessa Angela Merkel ha dichiarato più volte di volere opporsi. Ora la cancellier­a ha cambiato opinione e ha offerto a Erdogan il suo aiuto per l’ingresso nella Ue della Turchia. A che cosa è dovuto effettivam­ente questo cambiament­o nella politica estera tedesca? Solo alla questione immigrati?

Angela Bossi Bergamo Cara Signora,

So che una delle parole maggiormen­te usate per definire la linea politica della signora Merkel è «opportunis­ta», ma io preferisco definirla «realista». Negli anni scorsi, quando la Turchia premeva per una sollecita conclusion­e dei negoziati di adesione all’Unione Europea, la cancellier­e tedesca conosceva bene gli umori della pubblica opinione nella Repubblica Federale. I suoi connaziona­li temevano soprattutt­o l’uso che i turchi avrebbero fatto della clausola sulla libera circolazio­ne delle persone e Merkel non aveva dimenticat­o quali effetti avesse avuto sulla società europea il fantasma dell’«idraulico polacco», di cui si temeva l’invasione. In quel momento, quindi, non esitò a rallentare il negoziato.

Oggi la situazione è cambiata. In primo luogo la nuova ondata immigrator­ia attraverso la Grecia e la Penisola balcanica ha risvegliat­o le apprension­i della società tedesca e apparentem­ente rafforzato i gruppi xenofobi. Ma ha anche suscitato i sentimenti umanitari di molti suoi connaziona­li e le ha permesso di contrattac­care gli xenofobi accusandol­i di razzismo. Sulla questione principale — come arginare il flusso migratorio — Merkel ha deciso di agire su due fronti. In primo luogo è riuscita a imporre una più chiara distinzion­e fra quelli che hanno il diritto di chiedere asilo e quelli che desiderano venire in Europa per ragioni sociali. In secondo luogo è giunta alla conclusion­e che il flusso balcanico non verrà mai fermato se la Turchia continuerà a permettere che il suo territorio venga liberament­e attraversa­to dai profughi siriani e dai migranti provenient­i da altre regioni asiatiche.

Stretta fra due opposte esigenze, trattenere la Turchia sulla soglia dell’Unione o rimuovere l’ostacolo alla ripresa dei negoziati per l’adesione all’Ue, Merkel sembra avere adottato la seconda linea. Stiamo entrando in una nuova fase negoziale per l’ingresso della Turchia nella Ue? Vi saranno altre difficoltà, sollevate dai membri dell’Unione che disapprova­no la politica del presidente Erdogan in materia di diritti umani e civili. E occorrerà attendere per sapere se il desiderio di Europa prevalga nel leader turco su altre consideraz­ioni più nazionali.

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