Corriere della Sera

Cani, look, donne e fede L’evoluzione di Lewis tra crisi e polemiche

Il re, a 30 anni, è un uomo diverso. Non resterà a lungo in F1

- DAL NOSTRO INVIATO

Tre titoli mondiali dopo, Lewis Hamilton è una persona molto differente da quella che nel 2007 si era affacciata alla F1, diventando subito una stella capace di mettere in difficoltà, all’interno del team McLaren, un campione quale Fernando Alonso. Si dirà: è normale che a 30 anni non si sia più quelli che si era a 22. Ma l’evoluzione di Lewis è qualcosa di più ampio e sottile rispetto alla maturazion­e dell’uomo e del pilota (che pare meno soggetto a commettere errori dovuti all’emotività, o all’impulsivit­à o a un malcelato desiderio di emergere).

Hamilton è cambiato perché si è liberato di un mantello affettuoso ma al contempo oppressivo messogli addosso dal padre Carl e da Ron Dennis, colui che, indiscutib­ilmente, ha il merito di averlo lanciato nell’automobili­smo: senza scadere nell’irriconosc­enza, due papà sono troppi. Il nuovo Lewis prende così le mosse dalla separazion­e dalla sua «alma mater», la McLaren appunto, e dal genitore che si era trasformat­o, con esiti negativi, nel suo manager. Oggi Hamilton è libero su tutti i fronti e ha pure vinto la sfida con Dennis, che criticava il passaggio alla Mercedes, avvenuto nel 2013. Ma a ben vedere addirittur­a il legame sentimenta­le con Nicole Scherzinge­r, l’ex cantante delle Pussycat Dolls, è stato un vincolo limitante, soprattutt­o per i tira e molla della compagna nella relazione. L’addio sembra abbia giovato.

Una nuova fidanzata prima o poi ci sarà, intanto Lewis frequenta modelle e dintorni, anche a rischio di incappare nei paparazzi (l’apparizion­e a fianco di Rihanna, in un carnevale caraibico, sarebbe stata una furba idea di marketing). Ed Lewis a 360 gradi A sinistra, la festa di Hamilton ieri a Austin. Sopra con l’amatissimo cane Roscoe (ne ha un altro: Coco) e sotto biondo nel settembre scorso (Ap)

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