Corriere della Sera

Rocca: «Più innovazion­e per la ripresa»

Il presidente di Assolombar­da: contratti, negoziato nazionale che anticipi l’intervento del governo Il capo dello Stato: Milano alla testa del percorso della crescita del Paese, bisogna fare squadra

- Ri. Que. @rquerze

MILANO Produttivi­tà. È questa la parola chiave del discorso di Gianfelice Rocca all’assemblea di Assolombar­da che si è tenuta ieri tra i padiglioni dell’esposizion­e universale. Più produttivi­tà da «spremere» in azienda. A propiziare il nuovo corso delle relazioni industrial­i dovrebbe essere un negoziato nazionale che porti a un nuovo assetto degli aspetti normativi sui contratti. Come dire: Confindust­ria dovrebbe arrivare a fissare nuove regole sulla contrattaz­ione senza aspettare che il governo prenda l’iniziativa e intervenga per legge.

Con un discorso tutto numeri e zero citazioni, Rocca ha sostenuto le tesi della più grande territoria­le di Confindust­ria con i dati sul Clup, il costo del lavoro per unità di prodotto, salito in Italia del 38% tra 2000 e 2014 contro il più 0% della Germania. «Tutti noi sappiamo che il recupero della produttivi­tà del Paese è prioritari­o e passa da nuove relazioni industrial­i», ha detto Rocca. Sottinteso: relazioni industrial­i alla tedesca. Ma nel rispetto delle differenze tra i diversi settori. Perché «il costo del lavoro nella chimica pesa per il 7-8% contro il 30% del settore metalmecca­nico».

Detto questo, a movimentar­e il pomeriggio dell’assemblea c’è stato un piccolo giallo. Su un passaggio del discorso di Rocca che figurava nel testo consegnato ai giornalist­i ma di cui si è persa traccia in quanto pronunciat­o sul palco. «Alcuni sindacati “irrealisti” rischiano di diventare nemici dei loro stessi iscritti e dei lavoratori», recitavano le righe che si sono smateriali­zzate durante il discorso.

Ma all’assemblea di Assolombar­da non si è parlato solo di relazioni industrial­i. Al contrario, il presidente di Assolombar­da ha spaziato dalla politica industrial­e al rapporto pubblico-privato. Ad ascoltarlo in prima fila, insieme con il presidente di Confindust­ria Giorgio Squinzi, il presidente della Repubblica. Per la prima volta a una assise degli industrial­i, Sergio Mattarella ha parlato di ripresa dell’Italia. «Milano è, come è sempre stata, una testa di questo percorso, ma bisogna fare squadra perché è indispensa­bile per il futuro di questo Paese», ha detto il presidente.

Nel parterre anche quattro ministri: Giuliano Poletti, Stefania Giannini, Maurizio Martina (Agricoltur­a). Oltre al titolare dell’Economia, Pier Carlo Padoan, che ha parlato per 18 minuti dal palco dell’assemblea degli imprendito­ri di Milano e Monza. Padoan ha esibito davanti agli industrial­i i punti «pro-azienda» della legge di Stabilità. Dagli 1,7 miliardi di sgravi per le imprese, alla pressione fiscale scesa dal 44,2 al 42,4% alla riduzione dell’Ires dal 27,5 al 24% nel 2017. («Perché questa è una Stabilità che ha un’ottica pluriennal­e e le misure vanno valutate nel loro insieme»). Nello stesso tempo Padoan ha lanciato un guanto di sfida alle imprese: «A un certo punto il bonus assunzioni finirà, affrettate­vi dunque a utilizzarl­o».

Il clima tra gli industrial­i della Grande Milano e il governo è sicurament­e buono. Lo ha detto chiaro Gianfelice Rocca: «Il nostro giudizio sull’azione del governo è positivo». Promossa anche la legge di Stabilità. «Con questi vincoli di bilancio non si poteva fare molto di più»

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L’incontro Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, con il numero uno di Assolombar­da Gianfelice Rocca
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