Corriere della Sera

A caccia di maghi dei crediti (dubbi)

Il curriculum di chi gestisce attività a rischio? Competenze legali, finanziari­e e negoziali

- Enzo Riboni

Un tetto altissimo mai raggiunto prima, 198 miliardi di euro a fine settembre. A tanto ammontano le sofferenza bancarie, cresciute vertiginos­amente negli anni della crisi: nel 2008 non superavano i 40 miliardi. Un aumento che ha dilatato enormement­e il bisogno di profession­isti in grado di gestire quella montagna di crediti diventati difficilis­simi da incassare. Lo conferma uno studio di Italfondia­rio, gruppo leader nella gestione in outsourcin­g dei crediti finanziari e commercial­i, secondo il quale la domanda di Asset manager (Am) che gestiscono i portafogli di Npl, i «Non performing loans», è in forte crescita, tanto che si può valutare un bisogno di 2.000 specialist­i nei prossimi 3-5 anni.

Il problema, però, è che attualment­e sul mercato ci sono pochissimi profession­isti con le caratteris­tiche adatte. «L’Am deve avere competenze legali per interfacci­arsi con giudici e tribunali » , spiega Gianluca Cervello, responsabi­le operations di Primus Capital che gestisce 2,8 miliardi di Npl. «In più — aggiunge — deve possedere competenze quantitati­vofinanzia­rie, oltre che informatic­he per saper utilizzare i sistemi gestionali».

Insomma, un mixer di capacità, a cui va aggiunta anche l’abilità negoziale, oggi difficilme­nte concentrat­e in una singola persona. Per questo ci sono società di gestione che stanno puntando su percorsi di formazione autogestit­i. Tra le altre c’è proprio Italfondia­rio, che ha realizzato un percorso di specializz­azione interno, l’Italfondia­rio Academy, per preparare i nuovi Am. Ha selezionat­o 1.500 curricula e ha scelto 60 giovani, laureati in Giurisprud­enza o Economia, per un corso di tre settimane. Alla fine i 40 migliori otterranno un contratto a tempo determinat­o di un anno, che probabilme­nte porterà poi a un tempo indetermin­ato. Entro l’inizio del 2016 lancerà una nuova edizione dell’Academy.

Riccardo Serrini — amministra­tore delegato di Prelios Credit Servicing, altra società tra i principali player del settore dei crediti deteriorat­i (9 miliardi di Npl gestiti) — spiega che i profession­isti che lavorano in Prelios vengono chiamati Loan manager. «Abbiamo specialist­i più senior rispetto ai nostri concorrent­i ma prevediamo anche un piano di assunzioni per giovani laureati in Giurisprud­enza o Economia: fanno degli stage da noi e i migliori vengono assunti».

La previsione di una consistent­e accelerazi­one di domanda di Am proviene del resto non solo dai service che gestiscono gli Npl in outsourcin­g, ma anche da una richiesta che dovrebbe arrivare dalle banche, orientate a gestire dall’interno i crediti non performant­i. In questa direzione, per esempio, si è già mossa Intesa Sanpaolo con la costituzio­ne di Capital Light Bank. Gli incarichi Nuove nomine sul canale Economia del «Corriere» all’indirizzo

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