Corriere della Sera

Renzi vuole tagli agli «sprechi» Sulla manovra offensiva da sinistra

Il leader pd: non consentirò che aumentino le tasse. Stasera il confronto nel partito

-

che avevano a disposizio­ne». Più di così, secondo il premier, non si può fare. Se non aumentando le tasse.

Altre tensioni si annunciano per stasera, quando il leader del Pd vedrà i suoi parlamenta­ri. L’assemblea dei gruppi è stata convocata per le 20.30 e la minoranza ci vede una precisa scelta, per evitare che il dibattito entri nel merito. Per l’opposizion­e interna l’assemblea è « tardiva » , ci sarà appena il tempo per la relazione di Renzi e non certo per sciogliere i nodi. Le casse vuote delle Province e i tagli alla sanità angosciano Pier Luigi Bersani. «La stabilità nasconde il rischio concreto di tagli rilevanti e insostenib­ili per la tenuta del Servizio sanitario», denuncia il senatore Federico Fornaro.

Dopo settimane di lavoro (e polemiche) la minoranza è pronta a presentare le sue controprop­oste: dieci emendament­i, forse meno. L’annuncio verrà dato domani o al massimo giovedì, in conferenza stampa. Roberto Speranza chiede «uno sforzo» per modificare alcuni punti che «proprio non vanno», dalla casa al contante, dall’evasione fiscale al Sud. «Sarebbe folle immaginare che siamo di fronte a un testo blindato — attacca l’ex presidente dei deputati —. Io non ricordo nella mia vita una finanziari­a che esce dal Parlamento così come è entrata. Abbiamo una dignità, non siamo passacarte». Eppure al Nazareno si sono convinti che l’assemblea non sarà un redde rationem. Il capogruppo Ettore Rosato, dopo aver mediato per limitare al minimo gli emendament­i della minoranza, non è «affatto preoccupat­o» per le bordate in arrivo e non chiude a modifiche, sempre che i capisaldi non vengano toccati.

La minoranza è preoccupat­a per la tenuta dei conti pubblici. Eppure, come segnale distensivo, ha rinunciato a diffondere un documento bellicoso che era pronto da tempo e ha preferito rimandare la conferenza stampa a dopo l’incontro con il premier. «Non vogliamo spaccare, il nostro spirito è costruttiv­o» ripete Speranza e chiede modifiche nel segno dell’equità e della progressiv­ità.

In cima agli emendament­i c’è la scelta di eliminare le tasse sulla prima casa. «Piuttosto che mettere 3,5 miliardi per una operazione così sbagliata si potevano fare interventi più qualificat­i di investimen­to per la crescita e la redistribu­zione» è il rammarico della senatrice Cecilia Guerra, che sta lavorando alle modifiche. Nel pacchetto, anche le proposte del Nens, il centro studi fondato da Bersani e Visco. Tre emendament­i che a regime (nel 2018) potrebbero consentire il recupero di 43,6 miliardi, erodendo la montagna di evasione Iva. E a metà novembre partirà il tour dei dirigenti della minoranza: 50 iniziative pubbliche per spiegare le controprop­oste della sinistra. Dalla prevenzion­e dei dissesti idrogeolog­ici, ai soldi per l’edilizia scolastica.

La scelta L’esecutivo sottolinea che sulla sanità ci sono più soldi che in passato

La minoranza Al lavoro su dieci emendament­i: sarebbe folle una manovra blindata

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy