Corriere della Sera

La Francia al tempo del terrorismo «non rispetterà i diritti dell’uomo»

Parigi: deroghe sulle libertà fondamenta­li. L’invito del governo: una bandiera a ogni finestra

- DAL NOSTRO CORRISPOND­ENTE Stefano Montefiori @Stef_Montefiori

Con una lettera firmata dall’ambasciatr­ice Jocelyne Caballero e indirizzat­a al segretario generale Thorbjørn Jagland, mercoledì 24 novembre, la Francia ha notificato al Consiglio d’Europa che lo stato di emergenza e le altre norme varate dopo gli attentati di Parigi potranno comportare «una deroga agli obblighi che derivano dalla Convenzion­e di salvaguard­ia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamenta­li». La Francia, il Paese dei diritti dell’uomo, avverte che si appresta a violarli (o che l’ha già fatto), costretta dalla lotta al terrorismo.

È una decisione che ha pochi precedenti, e che mostra quanto i massacri del 13 novembre stiano mettendo alla prova il Paese. Per tutto il mondo, e anche per i politici francesi che amano ripetere questa formula come un segno della grandeur che ancora resiste, «la Francia è la patria dei diritti dell’uomo» perché la Dichiarazi­one del 26 agosto 1789 è uno dei testi fondamenta­li della Rivoluzion­e francese, l’atto di nascita della Repubblica. A quella si sono ispirati i testi dell’Onu — non a caso approvato a Parigi, nel 1948 — e del Consiglio d’Europa. Ed è in Francia, a Strasburgo, che siede la Corte europea incaricata di fare rispettare la Convenzion­e approvata nel 1953.

Ma queste sono giornate eccezional­i per la Francia. Tanto che un presidente socialista come Hollande si re-impossessa del tricolore nazionale, la bandiera bleu-blanc-rouge esibita spesso dal Front National, e chiede a ogni francese di farla sventolare dalla finestra in occasione dell’omaggio solenne alle vittime previsto per questa mattina (bandiere presto introvabil­i, il governo consiglia di dipingersi i colori sul volto come allo stadio o di stamparle al computer).

I diritti dell’uomo che i Paesi del Consiglio d’Europa sono tenuti a rispettare comprendon­o la libertà e la sicurezza, il diritto a un processo equo, il rispetto della vita privata e familiare, libertà di pensiero, coscienza e religione, divieto di discrimina­zione, libertà di espression­e e di associazio­ne. Diritti che la Francia, è questo il senso della sua comunicazi­one al Consiglio, potrebbe essere costretta a infrangere.

«La minaccia terroristi­ca in Francia riveste un carattere durevole, viste le indicazion­i dei servizi di intelligen­ce e il contesto internazio­nale — si legge nel documento —. Alcune misure (per esempio lo stato di emergenza, ndr) sono apparse necessarie per evitare il compimento di nuovi attentati terroristi­ci».

La deroga al rispetto dei diritti dell’uomo è prevista dalla Convenzion­e, all’articolo 15 che infatti viene invocato dalla Francia. Vi si può ricorrere in caso di guerra o «di un altro pericolo che minacci la vita della nazione», a patto che il mancato rispetto sia limitato «alla stretta misura che la situazione esige» e che non sia in contraddiz­ione con il diritto internazio­nale. Non sono ammesse deroghe quanto al diritto alla vita e al divieto di tortura. Quanto al resto, la Francia mette le mani avanti nella speranza di evitare future condanne dalla Corte di Strasburgo.

In passato l’articolo 15 è stato invocato raramente: dalla Gran Bretagna e dall’Irlanda nella lotta all’Ira, e dalla Turchia nella repression­e dei curdi. Molte voci si sono già levate contro le perquisizi­oni di larga scala — 1.616 dall’inizio dello stato di emergenza —, giudicate da alcuni arbitrarie ma efficaci secondo la polizia.

 ??  ?? Tricolore Una bandiera francese cucita a macchina in una fabbrica vicino a Lille. In Francia i privati cittadini non hanno l’abitudine di esporre il tricolore, spesso usato nei comizi del FN. Ma oggi, su richiesta di Hollande, milioni di francesi...
Tricolore Una bandiera francese cucita a macchina in una fabbrica vicino a Lille. In Francia i privati cittadini non hanno l’abitudine di esporre il tricolore, spesso usato nei comizi del FN. Ma oggi, su richiesta di Hollande, milioni di francesi...
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