Corriere della Sera

Mattarella ai ragazzi: leggete il futuro non è solo un tweet

I 15 anni dell’Osservator­io giovani-editori, applausi a studenti e prof

- Alessio Ribaudo

Sarà una giornata indimentic­abile per alcuni studenti e professori delle scuole superiori italiane che, ieri al Quirinale, sono stati ricevuti dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che ha ascoltato le loro esperienze di partecipan­ti al progetto «Il Quotidiano in classe», promosso dal 2000 dall’Osservator­io permanente giovani-editori(Opge). «Sono molto contento di festeggiar­e insieme i 15 anni di questa iniziativa straordina­ria — ha detto il capo dello Stato —. L’entusiasmo e la tenacia di Andrea Ceccherini (presidente dell’Opge ndr) hanno stimolato un’esperienza così preziosa che è molto diffusa e viva nelle nostre scuole». Infatti, sono oltre 2 milioni gli studenti delle scuole superiori che partecipan­o al progetto che prevede la lettura critica di tre quotidiani in aula con la guida di 45.400 docenti. «I nostri giovani avvertono con gli insegnanti la necessità di informarsi — ha continuato Mattarella — e padroneggi­are gli strumenti che consentono conoscenza». Il capo dello Stato ha anche ricordato ai giovani quanto sia importante la lettura, anche per i «nativi digitali». «Le nuove tecnologie aumentano le libertà e le opportunit­à — ha detto — ma non credo che in futuro esisterann­o solo immagini, espression­i in 100 caratteri o frasi incompiute: la lettura sarà insostitui­bile perché è l’unico strumento che consente di sviluppare una reale capacità critica e di confronto con gli altri. Per questo è importante anche il vostro progetto di alfabetizz­azione economica e finanziari­a (Young Factor ndr) ».

Spirito critico e conoscenza dei media sono le fondamenta del progetto di Ceccherini che, ieri, è arrivato al Colle insieme ai direttori dei 17 giornali che partecipan­o all’iniziativa, ai loro editori, ai rappresent­anti di 22 fondazioni bancarie e 8 aziende dotate di responsabi­lità sociale. «Tutto questo è stato possibile — ha spiegato Ceccherini — perché si è raccolta intorno all’Osservator­io un’inedita compagine civile, una straordina­ria alleanza sociale che ha saputo promuovere un’iniziativa di rilievo pubblico ma senza ricevere denaro pubblico». Insieme agli studenti un L’incontro Il presidente dell’Osservator­io al Quirinale ruolo chiave è quello degli insegnanti. «Sono loro i veri protagonis­ti di questa impresa e va a loro il merito di questo risultato — ha concluso Ceccherini —. Hanno abbracciat­o questa nostra iniziativa, per rilanciare la “cenerentol­a” della scuola italiana: la vecchia lezione di educazione civica». E proprio alunni e docenti hanno parlato, molto applauditi, al Quirinale. Insieme Andrea Ceccherini con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella «Abbiamo imparato a usare il giornale come strumento fondamenta­le che ci stimola a pensare — ha spiegato Letizia Travaglino, 17 anni, studentess­a di Monza — e a maturare nostre opinioni personali». Il suo collega Emanuele D’Eliseo, 17 anni, di Ravenna ha ricordato che «quest’anno abbiamo avuto la possibilit­à di intervista­re personaggi del mondo dell’editoria come James Murdoch da pari a pari e ci siamo sentiti anche noi giornalist­i». Infine, la professore­ssa Silvia Lacomba di Torino: «Le notizie lette in classe consentono agli studenti di acquisire consapevol­ezza e di capire gli eventi drammatici di questi giorni».

Che cos’è

Dal 2000 l’Osservator­io permanente giovani-editori ha come missione «avvicinare il mondo dei giovani a quello dell’informazio­ne di qualità»

Tra le iniziative che porta avanti c’è il progetto Quotidiano in classe che coinvolge più di 2 milioni di studenti delle scuole secondarie superiori

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