Allarme di Bruxelles sul debito italiano Nel mirino della Commissione c’è anche la Germania: surplus commerciale eccessivo, pochi investimenti
debole». Il vicepresidente della Commissione europea, il lettone Valdis Dombrovskis, ha insistito sull’esigenza di «politiche di bilancio responsabili» per i Paesi membri ( come Italia, Francia e Belgio) che «devono ridurre» il debito pubblico verso il livello consigliato del 60% del Pil. Quest’anno il governo di Roma va verso un picco del debito intorno al 133% del Pil (nell’eurozona è il secondo più alto dopo la Grecia) e prevede una modesta riduzione nel 2016. Il Belgio dovrebbe arrivare oltre il 107% del Pil nel 2016. Per la Francia si stima il 97,7% del Pil nel 2017.
A complicare la situazione italiana contribuisce la massa dei crediti di difficile recupero, che appesantisce il sistema bancario frenando l’erogazione dei prestiti all’apparato produttivo e non consentendo di utilizzare al meglio le enormi elargizioni di liquidità della Banca centrale europea.
Il calo della quota di investimenti nel rapporto con il Pil accentua la debolezza dell’economia. Rispetto al monitoraggio dell’anno scorso, che aveva già indicato il rischio di squilibri macroeconomici eccessivi, risulta stabile l’estensione della povertà e dell’esclusione sociale, pur registrata in dimensioni comunque preoccupanti.
Anche la Germania resta nel mirino di Bruxelles per«squilibri macroeconomici eccessivi» molto diversi. Scaturiscono dai maxi surplus nelle esportazioni superiori al limite consigliato del 6%. Il governo di Berlino viene esortato a favorire maggiori investimenti per contribuire di più al rilancio della crescita nell’eurozona.
La prossima analisi approfondita della Commissione sull’Italia (e su altri Paesi membri) è fissata per febbraio in modo da poter monitorare anche eventuali «progressi».