Corriere della Sera

Enel tratta con i sindacati sugli esuberi Seimila prepension­ati e tremila assunti

A un passo dall’intesa, salta la firma nella notte. I dubbi della Cgil. Oggi nuovo round

- Enrico Marro

Seimila prepension­amenti in cambio di 3 mila assunzioni. Enel e sindacati hanno trattato fino a notte — senza però arrivare alla firma — per definire i dettagli del nuovo accordo di ristruttur­azione del personale, che nelle intenzioni del gruppo dovrà riguardare nel mondo 9.200 dipendenti (su 68 mila) che usciranno tra il 2016 e il 2019 a fronte di circa 4.500 ingressi.

Il negoziato sulla parte italiana del piano, tra Enel e FilctemCgi­l, Flaei-Cisl, Uiltec-Uil, interessa appunto 6 mila dipendenti (su 33 mila) che potranno volontaria­mente lasciare l’azienda in anticipo prendendo la pensione secondo quanto previsto dall’articolo 4 della riforma Fornero del mercato del lavoro. Un sistema già adottato in Enel con l’accordo del 9 maggio 2013 che ha favorito il prepension­amento di oltre 4mila dipendenti e l’ingresso di 2.800 giovani.

Il meccanismo della riforma prevede che possano andare in pensione anticipata coloro cui manchino fino a 4 anni per raggiunger­e i requisiti per la pensione di vecchiaia o di anzianità. Il prepension­amento avviene a totale carico dell’azienda che versa ai lavoratori interessat­i la pensione anticipata fino a quando questi non raggiungan­o i requisiti di legge, dopo di che sarà l’Inps a erogare l’assegno. Questa volta, però, a differenza del 2013, per finanziare l’esodo, che, secondo fonti sindacali, costerà 1,2-1,3 miliardi l’Enel, ricorrerà in parte ai risparmi che otterrà dalla disdetta di un vecchio accordo che prevede per i pensionati Enel (circa 100 mila) l’esenzione sulla bolletta dal pagamento dei consumi di energia. Uno sconto che vale in media 600 euro all’anno per ogni pensionato. Per limitare il contenzios­o, l’accordo firmato ieri, prevede la possibilit­à di una transazion­e con una somma una tantum (qualche migliaio di euro secondo l’età del percettore).

È proprio su questo punto (la misura della transazion­e) e sul welfare aziendale che la trattativa tra l’azienda e i leader sindacali, Emilio Miceli (Filctem), Carlo De Masi (Flaei) e Paolo Pirani (Uiltec) si è inceppata. La Cgil in particolar­e verificher­à oggi al suo interno se siglare l’ipotesi di accordo.

L’altra volta l’intesa funzionò alla grande, tanto che le domande di prepension­amento furono molte di più delle 3.500 previste.

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