I tormenti di padre Bergoglio tra dittatura e rigore teologico
Luchetti evita l’agiografia e racconta i difficili anni in Argentina
Perché il cardinale Guarracino vuole proprio lui, «esiliato» in una parrocchia periferica, per la carica di vescovo ausiliario di Buenos Aires? Ma forse questi salti e queste ellissi servono proprio per evitare di trasformare il film in una «semplice» biografia e puntare invece l’obiettivo sul sacerdote e le sue qualità.
Affidato al volto severo dell’attore Rodrigo de la Serna, il giovane Bergoglio del film deve confrontarsi con un mondo che fatica a tener salda la barra dell’insegnamento cristiano. In tutti i momenti cruciali del film, la tentazione sembra essere quella di deviare dalla «retta via», sia accentuando l’impegno nel sociale sia facendosi complici della dittatura. Non è semplice tenere una posizione «equidistante», capace di conciliare il rigore teologico con l’amore per il prossimo (specie quello più sfortunato), ma sembra proprio questa la Il viaggio umano e spirituale che ha portato l’argentino Jorge Bergoglio alla guida della Chiesa cattolica da evitare interessante da non perdere
capolavoro scelta del gesuita Bergoglio. Ed è questo che il film vuol far emergere.
Ecco allora il salvataggio dei giovani seminaristi fatti fuggire in Uruguay ma anche il suo rifiuto della teologia della liberazione, la sua disapprovazione per i confratelli che hanno scelto di vivere fuori dalle parrocchie ma il suo intervento per liberare chi è stato fatto prigioniero e torturato. E l’impegno di dare voce a chi non ce l’ha di fronte al potere. Momenti diversi che trovano il loro senso più profondo nella scena finale del Papa che si affaccia su piazza San Pietro e che il film affida allo sguardo dello spettatore con pudore e rispetto.
40 Paesi
«Chiamatemi Francesco», prodotto da Taodue Film e distribuito da Medusa, uscirà in 700 sale dal 3 dicembre Il film, interpretato da Rodrigo de la Serna (foto sopra) è stato venduto in 40 Paesi; ne verrà fatta una versione tv per Mediaset in 4 puntate
Il progetto ha richiesto 15 settimane di riprese tra Argentina, Germania e Italia e coinvolto 3.000 comparse