Corriere della Sera

CRONACHE

- Fabrizio Caccia

che si corre ad Abu Dhabi».

Quanto amore, quanti messaggi, per Dino. Una telefonata è giunta perfino dal Quirinale. Ma il primo tweet di auguri gli è arrivato dalla «sua» Juventus: «Zoff è un uomo forte e una leggenda. Tifiamo tutti per lui». E ancora: «Forza Dino! Sei una roccia, ti aspetto presto», ha scritto Francesco Totti sui social. La trovata più bella però è stata quella d’un tifoso comune:«Forza Dino, para anche questa». E Zoff, commosso: «Per adesso l’ho parata. E ringrazio per tutte le gentilezze i tantissimi che hanno scritto». Poi aggiunge: «Sono contento che sia stata rispettata comunque la mia privacy. Per me, che da sempre predico il pudore, è stato importante che quelli che sapevano siano rimasti così a lungo in silenzio».

Vengono in mente certe parole che scrisse un anno fa, nel libro autobiogra­fico «Dura solo un attimo, la gloria», uscito per Mondadori: «Ho giocato a calcio 40 anni senza riposarmi mai, nemmeno con la febbre e con gli acciacchi... Le mie mani sono finite in un francoboll­o firmato da Guttuso. Ho giocato a scopone con Pertini, scherzato con Wojtyla, mi sono confidato con Gianni Agnelli... E oggi posso dire che aveva ragione nonna Adelaide: “È passato Napoleone con gli speroni d’oro agli stivali, figurati se non passa anche il resto...”. Già. E tutto cominciò proprio con lei, in un pomeriggio di 60 anni fa. Colleziona­vo foto di portieri e sognavo di diventarlo anch’io. Ma ero mingherlin­o e così nonna Adelaide mi faceva mangiare uova ogni giorno. Poi quel pomeriggio si mise a giocare con me: tirava le prugne in aria e io dovevo prenderle al volo...». Forza Dino, para anche questa.

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