La saliva protegge se la sua acidità è giusta
La saliva è l’alleata più preziosa per la salute della bocca. Contiene infatti sostanze antibatteriche e aiuta a ripristinare lo smalto aggredito dagli acidi, ma per essere pienamente efficiente deve avere un pH neutro, con valori fra 6.5 e 7.5. Il pH varia di continuo, a seconda del cibo che mangiamo, ma nel giro di un paio d’ore dal pasto in genere vengono ripristinati i valori normali; se non succede e il pH si sposta in maniera persistente verso un’acidità o una basicità eccessive denti e gengive sono più esposte a malattie. «Un bimbo con pH acido avrà lo smalto più attaccabile dai batteri e anche in assenza di altri fattori di rischio per la carie, sarà opportuno fare le sigillature su tutti i molari», spiega Gianfranco Prada, presidente Andi. Il test del pH salivare è perciò fondamentale per capire se la bocca è più o meno a rischio carie e gengiviti: consiste in una cartina tornasole che a contatto con la saliva cambia colore a seconda del pH.
Se il pH sale e diventa basico, il calcio nella saliva tende a cristallizzare formando il tartaro, che favorisce le gengiviti. Un pH basso (acido) può indicare un’intensa attività della placca batterica che indebolisce lo smalto e può facilitare la carie.