Se l’orticaria non passa mai
È un disturbo molto comune e di solito scompare abbastanza rapidamente Talvolta però diventa cronica e può pesare anche sulla qualità della vita
L’orticaria è la manifestazione allergica più frequente in assoluto e colpisce almeno una volta nella vita una persona su quattro. Prurito, gonfiore e rossore della pelle che compaiono all’improvviso, senza un apparente motivo.
Spesso il problema dura pochi giorni, al massimo qualche settimana, e può persino scomparire da solo.
Ma quando il disturbo persiste, nonostante le cure, per più di sei settimane ci si ritrova a fare i conti con una diagnosi di orticaria cronica spontanea, patologia imprevedibile e debilitante che finisce per avere conseguenze molto negative sulla qualità della vita.
Mancanza di sonno, isolamento, problemi sul lavoro sono alcuni dei disagi lamentati dai pazienti, che raccontano come finiscano per provare rabbia e vergogna, con ovvie ricadute sulle relazioni.
È quanto emerso dal progetto “Convivere con l’orticaria cronica”, realizzato dalla Fondazione ISTUD, che si è avvalso della medicina narrativa, coinvolgendo 190 malati che hanno raccontato la propria storia.
«La ricerca — spiega Maria Giulia Marini, direttore dell’Area Sanità e Salute della Fondazione ISTUD — ha voluto dare voce a quanti vivono nascosti sul posto di lavoro e in famiglia e devono affrontare ogni giorno ansia, depressione e isolamento sociale. Molti pazienti hanno ammesso di patire stress e fatica (dovuti in parte I pazienti lamentano mancanza di sonno, fatica, isolamento e problemi sul lavoro Chi ne soffre finisce per provare rabbia e vergogna, con ovvie ricadute sulle relazioni orticaria ha un aspetto inconfondibile: si presenta con i caratteristici pomfi pruriginosi, lesioni simili a grosse punture di zanzara, che possono essere localizzati solo in una parte del corpo o diffusi, di piccole dimensioni, o formare agglomerati. In alcuni casi i pomfi sono accompagnati da gonfiore (il cosiddetto angioedema), possono scomparire in pochi giorni o perdurare per settimane. Secondo le più recenti statistiche soffre di orticaria cronica anche alla perdita di sonno), ma il sentimento dominante in oltre 9 intervistati su 10 (92 per cento) è la rabbia, seguita da paura (67), vergogna (64), dolore (50). La malattia influenza negativamente anche i rapporti: soltanto il 17 per cento dei partecipanti ha trovato sostegno all’interno della famiglia e le interazioni con il mondo esterno sono guidate per lo più dall’imbarazzo».
Dalle storie emerge che i pazienti si trovano soli ad affrontare questo cambiamento, solo 5 su 100 beneficiano di un sostegno psicologico e appare chiaro quanto l’orticaria cronica influenzi negativamente i rapporti sociali e la vita professionale. Accade non di rado, infatti, che le persone si assentino dal lavoro (in media oltre la metà perde almeno un giorno al mese) e che insorgano problemi perché colleghi e superiori non credono che sia una malattia invalidante.
«Il prurito è il sintomo principale dell’orticaria — dice Massimo Alfieri, presidente di
CHE COS’È E COME SI PRESENTA
derma superficiale
derma profondo
tessuto sottocutaneo.
mucose.
angioedema, spontanea, che dura in media fra uno e cinque anni, tra lo 0,5 e l’1 per cento della popolazione, ovvero fra i 300 mila e i 600 mila italiani. Da una ricerca condotta da Fondazione ISTUD è emerso che l’83 per cento dei 190 pazienti presi in considerazione ritiene insoddisfacente il percorso di cura, mentre il 75 per cento dichiara di essere stato visitato da tre o più medici, prima di poter conoscere la diagnosi definitiva.
il prurito, pomfi ( FederASMA e Allergie Onlus —, ma chi soffre di questa patologia può manifestare anche disturbi del sonno, stanchezza, perdita di energia e rischia spesso di chiudersi in se stesso. L’orticaria può avere un effetto molto pesante sulla quotidianità. Per questo è importante ottenere una diagnosi tempestiva, rivolgendosi a uno specialista: l’allergologo o il dermatologo sono le figure professionali in grado di identificare la malattia, valutandone l’entità e consigliando la terapia più adeguata nel più breve tempo possibile».
Il medico deve innanzitutto comprendere le cause, che possono essere molto diverse fra loro: da un’allergia a un alimento o a un farmaco, alla puntura di api o vespe.
Oppure, nei bambini, può essere la conseguenza di un’infezione.
Nelle forme acute di solito basta eliminare la fonte dell’allergia o una terapia con antistaminici per riportare la pelle alla normalità. Le forme acute sono le più frequenti.
Bisogna però considerare che esistono molteplici tipologie di orticaria e se i disturbi continuano è importante confrontarsi con uno specialista che sappia riconoscere e curare il disturbo, senza trascurare le conseguenze psicologiche e sociali che può avere.