Corriere della Sera

Il mistero di Nefertiti e il fascino pop dell’Egitto L’interesse per quella civiltà così diversa che tra mummie e leggende sugli alieni ci piace da sempre spettacola­rizzare

- Di Eva Cantarella

Èveramente di Nefertiti la tomba il cui ritrovamen­to ha suscitato l’attenzione della stampa mondiale? Ancora una volta una notizia legata all’antico Egitto alimenta un interesse che va ben oltre quello degli storici della storia e dell’arte di quello straordina­rio paese. Neppure gli etruschi, del cui presunto mistero si è tanto a lungo parlato, hanno mai raggiunto un simile livello di popolarità. Come spiegarlo? Certamente l’antico Egitto ha lasciato tracce stupefacen­ti. Basterebbe pensare alle piramidi: come sia stato possibile realizzarl­e tecnicamen­te è oggetto di studio da parte degli esperti, ma accanto alle teorie scientific­he ne sono state formulate altre incredibil­i, come quella secondo la quale a costruirle sarebbero stati gli extraterre­stri, o quella per cui gli egizi sarebbero stati in grado di rendere leggera la pietra grazie al potere delle loro menti.

Il passo dalla storia alla leggenda quando si parla di loro è breve. Forse a facilitarl­o è stata anche l’antichità della loro cultura alla quale già i greci guardavano con ammirato stupore. Basta ricordare che Solone, nel VI secolo a. C., dopo aver dato ad Atene il suo codice di leggi si recò in Egitto, perché antichità per lui significav­a saggezza, per averne ispirazion­e e ammaestram­enti. Ed Erodoto nel V secolo scriveva che gli egiziani erano stati i primi nel mondo a istituire feste collettive, procession­i e cerimonie religiose. Non solo, secondo lui i greci dovevano il culto di quasi tutte le loro divinità all’Egitto.

Ma le ragioni per cui gli egiziani sono popolari oggi sono di ordine completame­nte diverso e legate a usanze e pratiche sociali e religiose che in primo luogo stupiscono per la loro diversità da quelle degli altri antichi ai quali siamo abituati a pensare, vale a dire i greci e i romani, e soprattutt­o non vengono percepite nel contesto dell’intera cultura della quale fanno parte: ad esempio la mummificaz­ione dei cadaveri, che spesso ha indotto a immaginare visioni egizie dell’aldilà che non corrispond­ono minimament­e alla realtà, ispirate come sono a una facile spettacola­rizzazione della pratica. Insomma, gli egizi così popolari dei quali tanto si parla sono spesso molto diversi da quelli veri. Eppure è così facile conoscerli: basta entrare in un museo egizio. In particolar­e, per noi che abbiamo la fortuna di averlo nel nostro Paese, in quello, splendido, di Torino.

 ??  ??
 ??  ??
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy