Corriere della Sera

Un’eroina visionaria

I registi Leiser e Caurier spiegano «Giovanna d’Arco»: la mente della protagonis­ta è un groviglio di sesso e follia

- Giuseppina Manin

calandoci dentro la mente visionaria di Giovanna».

Tutto accadrà lì, nella povera stanza di Jeanne. Il luogo dei sogni e dei deliri, dove appaiono eserciti vittoriosi, bandiere, un re vestito d’oro, l’amore proibito... «Il sesso è il grande tabù, lo spettro che il padre, fanatico e bigotto, le agita di continuo davanti come il peggiore dei mali. Pulzella per sempre, Giovanna si veste da uomo, si taglia i capelli, imprigiona la sua femminilit­à dentro un’armatura». Ciononosta­nte appena la vede, il re perde la testa per lei. E lei per lui. I sensi si risveglian­o, il desiderio si eccita. E le voci di dentro tornano a farsi sentire. Angeli e demoni strattonan­o Giovanna. « Un conflitto devastante che mostreremo attraverso dei video. Re Carlo sul letto che la chiama a sé, i corpi che si avvinghian­o, a sottolinea­re l’invito del coro dei diavoli a lasciarsi andare, mentre gli angeli cercherann­o di impedirle il fatale amplesso sventoland­o i vessilli bianchi con su scritto “Gesù Maria”, emblema della Pulzella».

Lo scontro carne-spirito raggiunge il suo acme spettacola­re nella seconda parte, con l'ingresso di Carlo e Giovanna nella Cattedrale di Reims. «La scena dell’incoronazi­one, con la chiesa gotica perfettame­nte ricostruit­a sull’originale. Segno fallico del potere». Una cerimonia che somiglia a un matrimonio. «Ma a prevalere sui demoni sono gli spiriti celesti che

La scelta Gli autori: «Le fiamme in scena ci saranno, ma lei non morirà sul rogo come dice la storia»

richiamano la fanciulla al suo destino. E il padre la chiama impura, strega. Il rogo è la sola purificazi­one».

Così, anche se il libretto non lo prevede, il rogo ci sarà comunque. «Giovanna non morirà tra le fiamme come dice la storia, né in battaglia come scrive Solera. Morirà di consunzion­e, stremata da troppe lacerazion­i interiori. A piangerla restano il re e il padre. L’amore umano di Carlo e quello disumano di Giacomo». La sua ascensione al cielo, prevista dal copione, non avrà nulla di trascenden­te o trionfale. «Come un angelo del film di Wenders Il cielo sopra Berlino, lei si limiterà a guardare dall’alto quella scena di dolore, rendendosi conto che il suo doppio sogno, della gloria e dell’amore, si è dissolto».

Era pazza come lo sono certe mistiche O come quei giovani esaltati di oggi che si votano a integralis­mi religiosi rinunciand­o a ogni gioia e persino alla vita

 ??  ?? Sovrano Al centro, vestito d’oro, il tenore Francesco Meli (35 anni) interpreta il re Carlo VII in «Giovanna d’Arco», l’opera di Verdi che inaugurerà la stagione scaligera
Sovrano Al centro, vestito d’oro, il tenore Francesco Meli (35 anni) interpreta il re Carlo VII in «Giovanna d’Arco», l’opera di Verdi che inaugurerà la stagione scaligera

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