Corriere della Sera

Malika, Pedrini e Allevi maestri in tv La storia della musica per bambini

Ayane: «Su DeAKids spiego a mia figlia come da Madonna si arriva a Miley»

- Stefano Landi

Chiedono chi erano i Beatles. Ma anche cos’era Woodstock o chi ha inventato il pianoforte. Raccontare un genere musicale a un bambino senza annoiarlo ma facendolo saltare sul divano è la missione di « Big Bang!». Un viaggio nella musica che parte da lontano e arriva nel presente, su DeAKids, dal 21 dicembre. Una scuola della musica, per under 12 anni col telecomand­o in mano.

Perché oggi la musica in tv è soprattutt­o sinonimo di talent show. «Che aiutano a riportare le canzoni nei palinsesti, ma non colmano il vuoto delle lezioni di storia. I bambini oggi ascoltano tutto, così abbiamo cercato un linguaggio che li potesse incuriosir­e, facendoli sorridere» spiega il conduttore Federico Taddia, 43 anni e due figli, con cui ha fatto le prove generali. Il format prevede una astronave che in ogni puntata atterra su un diverso mondo della musica, trovando un artista In 3D Malika Ayane, 31 anni, durante «Big Bang! Un viaggio nella musica» su DeAKids Un ritorno alle origini, al sacro fuoco dello swing. Simona Molinari (foto) invita gli ascoltator­i a casa: esce venerdì «Casa mia», con cui la cantautric­e napoletana mette da parte i duetti per rileggere classici come «Bewitched» o «Dream a Little Dream of Me». Il recente tributo teatrale alla Fitzgerald in Loving Ella ha riavvicina­to artisticam­ente Molinari alle origini. Il disco passa così dal classico swing di «Puttin’ on the Ritz» ai ritmi tropicali di «Never Do a Tango With an Eskimo». «Ho pensato alla scaletta come a quella di uno show: nel jazz si rischia qualche volta di cantarsi addosso, ma come genere nasce per la danza e deve essere pura comunicazi­one con il pubblico — spiega Molinari —. Tornare a casa per che dalla cattedra di una sala prove virtuale racconta il suo genere tra animazioni stile cartoon: Frankie Hi-Nrg spiegherà il rap, Nina Zilli il soul, Albertino la dance, Giovanni Allevi la classica. A Malika Ayane toccherà il pop. «La musica va spiegata facendola ascoltare: i bambini, come mia figlia che ha 10 anni, devono capire come si arriva ai loro idoli di oggi. Partendo da Madonna e Michael Jackson spiego come nascono le Miley Cyrus o Katy Perry di oggi» racconta.

Ogni genere è ciclico: nella musica tutto torna, ma serve un ponte per raccontarl­o a chi il passato non lo ha ancora vissuto. Una volta c’erano i programmi formato encicloped­ia. Oggi molto si dà per scontato. «I bambini hanno voglia di capire, ai concerti vedo sempre più giovani. Per questo non dobbiamo avere riserve con loro, non dobbiamo temere la loro noia» dice Malika.

L’universo del rock sarà invece materia di Omar Pedrini, uno che anche in famiglia si è ritagliato il ruolo di «zio rock» con i nipotini. «È importante parlare alle nuove generazion­i, trasmetter­gli l’idea che con una chitarra in mano si può sognare meglio che con una pistola da cowboy» racconta Pedrini, che a suonare imparò a 5 anni. «Mi sentivo un eroe, vorrei ricreare quella leva emotiva». Perché non si vive di soli talent. «Lì ti insegnano a imitare le voci, sono una nuova forma di karaoke: le storie di Hendrix o Alice Cooper possono riempire il loro bagaglio di viaggio».

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