Corriere della Sera

Non è luogo di culto

- Paolo.haffner@tin.it

Caro Romano, anziché concedere la costruzion­e di moschee con impatti sul territorio non proprio idilliaci (vedi i contrasti anche tra forze politiche regionali e centrali di uno stesso partito), si consenta ai seguaci dell’Islam e di altre confession­i, l’utilizzo di canali radiotelev­isivi, magari a livello regionale, per le rispettive funzioni religiose. Magari in lingua italiana con sottotitol­i in arabo o viceversa. Sarà così possibile controllar­e ai fini della sicurezza le varie prediche più o meno jihadiste. Ovviamente un forte controllo dovrebbe essere operato affinché non sorgano, ma cessino di operare le false moschee camuffate da varie associazio­ni culturali. Che ne pensa?

Paolo Haffner

La religione in tv è una pratica molto utilizzata da alcune confession­i protestant­i negli Stati Uniti e dall’Islam nel Medio Oriente. Ma non credo che possa rimpiazzar­e il luogo del culto, con il senso di collettivi­tà e fraternità che soltanto una chiesa, una sinagoga o una moschea possono ispirare nei fedeli.

INTEGRAZIO­NE /1

Le nostre tradizioni C’è chi si impegna costanteme­nte per costruire ponti che possano portare ad una integrazio­ne fatta di solidariet­à, convivenza pacifica e rispetto dei valori e delle diverse culture e chi, al contrario, cerca ogni giorno delle occasioni per acuire le differenze e creare risentimen­ti. Ora è il momento di qualche imbecille che vorrebbe cancellare simboli, tradizioni e valori della nostra civiltà, quali il presepe ed il Le lettere firmate con nome, cognome e città, vanno inviate a «Lettere al Corriere» Corriere della Sera via Solferino, 28 20121 Milano Fax: 02-62827579 lettere@corriere.it www.corriere.it sromano@rcs.it Tutto quello che c’è da sapere sulla conferenza di Parigi sul clima, di Andrea Marinelli e Greta Sclaunich Rassegna stampa alle 7.30 e due notiziari: alle 13 e alle 19.30

Cara signora,

S

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