Corriere della Sera

Sousa, niente cambi contro il Sassuolo per restare in cima al campionato

- Alessandro Bocci

La versione 2.0 di Paulo Sousa ( foto) è la conferma dei titolariss­imi e l’abolizione del turnover perché dicembre è un mese cruciale per misurare le ambizioni della Fiorentina: l’obiettivo è rimanere nel gruppetto dei fuggitivi ad alta quota e poi affidarsi al mercato di gennaio per sistemare le imperfezio­ni e calibrare il gruppo. Sassuolo è una tappa complicata nel percorso di crescita perché arriva dopo due pareggi, i primi della stagione, che per motivi diversi hanno lasciato l’amaro in bocca e dato fiato al partito di chi considera la Fiorentina bella ma immatura. Nel calcio le occasioni vanno sfruttate e non c’è dubbio che i viola, prima contro l’Empoli e poi a Basilea, le abbiano in qualche modo sprecate. Nel derby toscano regalando il primo tempo, in Svizzera pagando la follia di Facundo Roncaglia. Due partite da vincere, finite in parità.

Stasera al Mapei Stadium di Reggio Emilia arriva una squadra stanca e arrabbiata, che non deve andare fuori giri. Non l’aspetta un compito facile. Il Sassuolo italiano in casa è una macchina da guerra, viene da 9 risultati utili consecutiv­i a cavallo tra la scorsa stagione e quella attuale e da 3 vittorie di fila. Inoltre è un’ammazzagra­ndi: ha liquidato il Napoli in rimonta alla prima giornata e poi sconfitto con autorevole­zza Lazio e Juventus. Di Francesco, davanti alla sua gente, ha perso 2 volte su 2 con la Fiorentina dell’amico Monte lla e vuole interrompe­re la tradizione negativa contro Paulo Sousa e al tempo stesso infilare la quarta vittoria consecutiv­a, che sarebbe un record in serie A. Lo farà senza Berardi, l’uomo migliore, talento purissimo, ma dai nervi fragili. Sassuolo-Fiorentina poteva essere la sfida della meglio gioventù, Berardi contro Bernardesc­hi e invece l’ala del Sassuolo è stato squalifica­to per 3 giornate dopo la sciocca espulsione rimediata a Marassi. Ma il Sassuolo ha altre armi: Defrel e Sansone nel tridente d’attacco e la solidità di squadra. Di Francesco è uno zemaniano che sa coprirsi, tanto che ha preso solo 5 gol in 6 partite casalinghe e neppure uno nelle ultime due. Sousa arriva all’appuntamen­to con il fiatone: venerdì lavoro compensati­vo dopo la faticaccia di Basilea, sabato la ripresa, ieri la rifinitura tattica. Tutto compresso. L’idea è mandare in campo i migliori, in questo senso la partita con l’Empoli ha tracciato nuovi confini. Badelj e Vecino formeranno la cerniera del centrocamp­o con Bernardesc­hi e Alonso sulle fasce, Gonzalo Rodriguez guiderà la difesa con la conferma di Roncaglia, mentre Borja Valero e Ilicic sosterrann­o la punta, che dovrebbe essere Kalinic. Il croato, picchiato ripetutame­nte in Svizzera, come documentat­o dalla foto delle sue ginocchia nel post partita, ha dato la disponibil­ità ed è in vantaggio su Babacar. Se le anticipazi­oni saranno confermate, un solo cambio rispetto al giovedì europeo: Tararusanu in porta al posto di Sepe. Pepito Rossi aspetta ancora. «Deve fare l’ultimo step», dice Paulo. Deve stringere i denti e tenere duro. La Fiorentina ha bisogno di lui.

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