Corriere della Sera

Niang, quando sboccia un talento Ora il ruolo e la testa sono giusti

Archiviati gli eccessi, confermato centravant­i: il francese del Milan conquista San Siro

- Monica Colombo

Protagonis­ta M’Baye Niang, 21 anni il 19 dicembre, trasforma il calcio di rigore del 2-0 contro la Sampdoria. Realizzerà una doppietta nel 4-1 finale, segnalando­si come migliore in campo (Getty Images)

La palla che si stampa sul palo del Barcellona è stato finora il simbolo del suo talento inesploso. Una raffinata tecnica e doti atletiche fuori dal comune non sono bastate fino a sabato sera a M’Baye Niang, 21 anni il 19 dicembre, arrivato in Italia nell’estate del 2012 su un jet privato accompagna­to da Oscar Damiani e Adriano Galliani, a garantirgl­i lo status di potenziale campione.

Le intemperan­ze fuori dal campo lo hanno mandato in prima pagina più dei dribbling e dei gol: senza patente, per giustifica­rsi con i vigili durante un controllo a Milano, ha dichiarato di essere l’allora compagno di squadra Traorè (alla macchina del quale era alla guida). Nel 2013 ha lasciato il ritiro della nazionale Under 21 con quattro compagni: sai che noia Bordeaux, vuoi mettere Parigi... Nell’aprile dello stesso anno sul treno che portava il Milan a Verona, si è sdraiato sul vano portabagag­li con El Shaarawy e Balotelli (il trio delle creste) e si è sparato un bel selfie postato sui social (inutile ricordare il fastidio del club). Nel gennaio successivo M’Baye è stato mandato in prestito al Montpellie­r: dopo un pugno di settimane, si è schiantato contro un albero con la sua Ferrari (nega di essere alla guida ma si becca 18 mesi con la condiziona­le oltre ovviamente all’annullamen­to della patente e al divieto di sostenere per i tre anni successivi l’esame di guida). Ovvio perciò che ora circoli con l’autista messogli a disposizio­ne dal Milan.

Con la Samp ha superato l’esame di maturità: due gol e l’assist per Bonaventur­a. «È stata la serata più bella da quando sono al Milan» ha dichiarato dopo aver ricevuto i compliment­i di Cassano e Balotelli. Mihajlovic (che da inizio stagione aveva riposto in lui fiducia ritenendol­o incedibile) lo ha schierato nel ruolo che predilige. «Conoscono tutti la mia preferenza nel giocare centravant­i». Posizione che a dire il vero aveva già ricoperto nel girone di ritorno dello scorso anno al Genoa con Gasperini.

«Mi criticano per gli affari con il Genoa, ma sabato Kucka ha giocato bene e Niang — il cui diritto di riscatto ho negato a Preziosi lo scorso gennaio — è stato il migliore in campo», ricorda Galliani. Il ragazzo, finalmente, pare essere cresciuto: vi- ve in zona San Siro, si trattiene dalle scorriband­e notturne, si esalta con la playstatio­n (come l’esultanza ispirata al gioco Call of Duty testimonia).

«Un po’ di merito nel suo arrivo in Italia me lo riconosco — rivela Oscar Damiani —. Se non l’avessi scoperto e non avessi convinto Galliani a seguirmi a Caen per fargli firmare il contratto non sarebbe qui. E finalmente si vede il suo valore: è un centravant­i, non un esterno». Contro la Samp ha sfoggiato un fulmine sopra le tempie. «Il mio prossimo look? Vi preparo la sorpresa di Natale» promette Niang. Si salvi chi può (ma se oltre alla stravaganz­e giungerann­o i gol per la rimonta nessuno avrà alcunché da eccepire). tiri per Niang nella gara contro la Samp: nessun rossonero ha fatto meglio quest’anno

Galliani Ho negato a Preziosi il diritto di riscatto per M’Baye

doppiette in serie A per Niang: la prima era arrivata con il Genoa contro il Verona

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