Corriere della Sera

Sinisa, l’ironia e Berlusconi Il triangolo inedito

- Arianna Ravelli

Ma Silvio Berlusconi apprezzerà l’ironia? Perché a memoria non si ricorda un allenatore del Milan che usasse una tale disinvoltu­ra nei confronti del suo presidente, anzi «pres», come l’ha chiamato Sinisa Mihajlovic nel dopopartit­a della sfida stravinta con la Sampdoria. Aveva iniziato il giorno della presentazi­one, per la verità: «Scusi, non ho finito», la frase a interrompe­re Berlusconi. Sabato il successo su un (ex?) candidato alla panchina del Milan, Vincenzo Montella, induceva a un certo buon umore, mentre la quadra tattica finalmente trovata (con il passaggio al 4-4-2), la partita da fenomeno di Niang (21 anni il 19 dicembre), un calendario apparentem­ente sorridente (Carpi, Verona e Frosinone) sembrerebb­ero garantire una certa tranquilli­tà fino a Natale. Così Mihajlovic deve aver pensato di potersi permettere certe licenze. «Avevo detto al pres questa volta di non sbagliare spogliatoi­o, peccato non sia venuto», la battuta in tv, che poi ha avuto una coda in conferenza: «Berlusconi? Ah, non c’era? Si vede che sentiva che avremmo vinto...», frase lasciata in sospeso che ciascuno è libero di completare come crede. Anche così: «...e quindi è rimasto a casa per non venire a farci i compliment­i». Evidenteme­nte le dolci parole per Di Francesco e Reja qualche segno dovevano averlo lasciato nel tecnico. Ora sarà divertente scoprire se le punture serbe lasceranno qualche segno in Berlusconi, perché non è detto che i due sensi dell’umorismo coincidano. Nel dubbio, meglio vincere con il Carpi.

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