Corriere della Sera

Rosberg non si ferma, Seb sorride al 2016

Terza vittoria di fila per il tedesco, Hamilton sbaglia strategia. Vettel: «Mercedes battibile»

- DAL NOSTRO INVIATO Flavio Vanetti

Distanza Lewis Hamilton, arrivato secondo, e Kimi Raikkonen, terzo: nel 2016 la Ferrari vuole colmare il gap che ancora la separa dalla Mercedes (LaPresse)

«Grazie Sebastian per il recupero e grazie per la stagione». «No, grazie a voi ragazzi». Ci sono due Mondiali che si concludono tra le luci di Abu Dhabi e una radio gracchiant­e, che fissa il dialogo tra Sebastian Vettel e Riccardo Adami, suo ingegnere di macchina, ce lo rammenta. Da un lato il sipario cala sulla seconda, rutilante stagione della Mercedes — dodicesima doppietta, di nuovo con la combinazio­ne Rosberg-Hamilton: è un record, come quello dei punti —, ma dall’altro i riflettori si fissano sul bilancio della Rossa di Maranello. È la prima degli altri e forse Enzo Ferrari sottolinee­rebbe che è la prima dei perdenti. Ma stavolta il senso non è così negativo. Sebastian Vettel lo sottolinea: «Se ripenso al primo giorno dei test invernali, dico che abbiamo fatto un miracolo: nessun altro team è progredito quanto noi».

Il Cavallino chiude con il podio minore di Raikkonen e con

L’ingegnera Brindisi con Hamilton (Afp)

la quarta posizione di Vettel, che ha riscattato la disastrosa qualifica. Abu Dhabi ricalca l’annata: prima del rosso, arriva l’argento delle Frecce. Soddisfazi­one aggiuntiva: Raikkonen ha tolto il 4° posto a Bottas, anche se la notizia non eccita Kimi: «Non è il campionato finlandese, questo è un Mondiale. E in un Mondiale, se non vinci, non fa differenza essere secondo o dodicesimo». Iceman? Il re dell’understate­ment. E c’è anche chi sostiene che se fosse partito Vettel dal terzo posto, e non lui, qualche guaio in più la Mercedes l’avrebbe avuto. A noi pare esagerato, perché in un Gp che ha visto stranezze (Alonso ha il terzo miglior tempo con la scarsa McLaren Honda) e verdetti di contorno sorprenden­ti (è Maldonado il più indiscipli­nato? No: è il giovane talento Verstappen, ieri punito due volte e finito davanti allo stuntman venezuelan­o nella classifica delle penalizzaz­ioni), le Frecce sono apparse più che mai inattaccab­ili.

Rosberg è partito benissimo e ha fatto la corsa; Hamilton ha provato a girare il destino, ma resta incomprens­ibile il motivo del secondo stint allungato e soprattutt­o la rinuncia a rimettere, a quel punto, le gomme supersoft. Nuovo ordine di scuderia (mascherato) della Mercedes, che da Austin in poi, una volta assegnato il Mondiale a Lewis, ha fatto di tutto per recuperare Rosberg? Hamilton, parlando anche dei settaggi del motore, l’ha fatto balenare («Ho eseguito quello che mi hanno detto»), ma ha aggiunto di non aver scelto la miglior strategia.

D’altra parte Nico sembra aver svoltato: dopo le sei pole di fila, tre successi consecutiv­i. Mai accaduto. E se ormai è troppo tardi, Niki Lauda lo incoraggia: «Se guida così, è imbattibil­e». Di sicuro ci sarà anche lui, oltre ad Hamilton, sulla strada della Ferrari del 2016. È una sfida che Maurizio Arrivabene, dopo un’ammissione («Ad un certo punto della stagione avrei immaginato qualcosa di più») e dopo aver speso la metafora della montagna scalata («Ce l’abbiamo fatta, ma sulla vetta abbiamo scoperto che altri l’avevano già raggiunta»), inquadra in questo modo: «Mi fa una paura tremenda». Tuttavia il timore è un necessario compagno di viaggio per una Rossa rinata: «Dall’Ungheria ho capito che abbiamo di nuovo una squadra». L’auspicio per l’anno che verrà sta in un semplice pensiero di Vettel: «Voglio che aumentino i nostri sorrisi: la Mercedes è battibile al 100%». le vittorie della Ferrari nel 2015, tutte conquistat­e da Sebastian Vettel (in Malesia, Ungheria e Singapore), con 13 podi Kimi Raikkonen ha superato Bottas al quarto posto nella classifica piloti

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