Corriere della Sera

IL TERRORISTA ANTI ABORTO E L’IMBARAZZO DEI REPUBBLICA­NI ULTRA CRISTIANI

- di Massimo Gaggi

Per due giorni è stato assordante il silenzio dei candidati repubblica­ni alla Casa Bianca dopo l’assalto di un uomo armato contro la clinica degli aborti di Colorado Springs: all’inizio il tragico bilancio ( tre morti e una decina di feriti) era stato commentato solo da Mike Huckabee. Ma forse sarebbe stato meglio se anche lui avesse taciuto: dopo aver definito il massacro provocato da Robert Lewis Dear «un’incredibil­e tragedia», l’ex governator­e dell’Arkansas aveva accostato, pur senza indicare correlazio­ni, la violenza consumata dall’assassino che ha cominciato a sparare fuori dall’ambulatori­o, con quella che, secondo la destra cristiana, viene commessa all’interno dei centri di «Planned Parenthood»: la soppressio­ne dei feti con gli aborti. Un silenzio imbarazzat­o, visto che i video che criminaliz­zano questa organizzaz­ione per il controllo delle nascite fanno parte integrante della campagna elettorale dei candidati della destra. «Planned Parenthood», una non profit, è stata accusata di aver fatto soldi vendendo tessuti fetali, ignorando le spiegazion­i date: solo rimborsi, del tutto legali, per la cessione di tessuti fetali per ricerca medica e trapianti, come previsto dalla legge. Accuse che attirano, oltre a proteste legittime, gesti violenti. Invocando il «free speech», i conservato­ri non hanno rinunciato alla loro retorica anti aborto, ma, dopo la spiegazion­e data dal folle Lewis Dear per il suo gesto («adesso smetterann­o di vendere bambini a pezzi») Huckabee ha cambiato rotta («abominevol­e, questo è terrorismo interno: non faccio come John Kerry che cerca spiegazion­i razionali per la strage di Charlie Hebdo» ). E Ben Carson, un ex chirurgo che è stato anche un ricercator­e, alla fine ha trovato il coraggio di dire che sulle questioni legate alle nascite è ora di cambiare tono: lasciarsi alle spalle l’attuale «retorica intrisa d’odio e aprire una discussion­e civile, tra gente matura».

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