Corriere della Sera

E Vecchioni (per amore) insultò la Sicilia

Il cantautore contro l’isola diventa un caso politico. Poi spiega: io parlo per affetto

- di Giangiacom­o Schiavi

«Io non posso amare questa Sicilia che butta via la sua intelligen­za e la sua storia»: Roberto Vecchioni si scusa per l’insulto che ha pronunciat­o nell’aula magna della facoltà di Ingegneria («isola di m...), ma conferma «il fastidio per il degrado, l’inciviltà, l’abbandono, l’abusivismo, l’immagine deturpata dell’isola con la cultura più grande del mondo che non si può accettare così com’è. È stata una provocazio­ne d’amore».

Sei un’isola di merda...».

Brusio imbarazzat­o in sala. Nelle prime file si naufraga, come nel traffico di Palermo. Qualcuno si alza. I giovani sorridono. Non doveva parlare di poesia, di amore, di vite vissute? Vecchioni insiste: «La filosofia e la poesia antiche hanno insegnato cos’è la bellezza e la verità. La non paura degli altri. In Sicilia questo non c’è, c’è tutto il contrario. E mi sono chiesto, prima di arrivare qui, se dovevo dirle queste cose a voi ragazzi... Non amo la Sicilia che rovina la sua intelligen­za, la sua cultura, le sue coste. Non amo questa Sicilia, che si butta via e non si difende».

Badabam. C’è tensione più che attenzione nell’aula magna dell’università. Perché l’ha fatto, Vecchioni? «È stata una provocazio­ne d’amore» risponde il cantautore insegnante scrittore sepolto da Cantautore Roberto Vecchioni ha vinto, tra l’altro, il Premio Tenco (1983) e Sanremo (2011) una valanga di mail, di post, di polemiche e consensi. «Volevo uscire dall’ipocrisia, suscitare la reazione dei siciliani che non devono rassegnars­i al degrado. Le colpe non si possono sempre dare a Roma, allo Stato. Questa Sicilia la vedono tutti com’è, fa male al cuore che nell’isola con le più grandi intelligen­ze del mondo il senso civico non sia alla stessa altezza».

Reazioni indignate. Il sottosegre­tario allo Sviluppo Vicari: «Volgarità. Senza la Sicilia, come diceva Goethe, l’Italia non lascia immagine alcun a ne l l o sp i r i to » . L ’ ex presidente del Senato Schifani: «Banalizzaz­ioni. La Sicilia non ha bisogno delle lezioni di Vecchioni». Applausi invece dal sindaco di Palermo, Leoluca Orlando: «Roberto ci ha ricordato che la Sicilia merita molto di più e molto di meglio di ciò che ha oggi».

Il dibattito è avviato. È davvero così la regione di Selinunte e Segesta, della Valle dei Templi, di Noto, Taormina, Siracusa, del mare incantato, dei tesori d’arte e di tanto altro che il mondo ci invidia? Purtroppo... scrivono in molti. C’è un’inciviltà che si tocca con mano, una sciatteria che fa davvero male. «Queste cose non le avrei dette a Pioltello o Bressanone», dice Vecchioni, «ma io amo e

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