Corriere della Sera

Il garante Soro: un compromess­o serve equilibrio

- Di Alessandra Arachi

«È un accordo di compromess­o, con alcuni aspetti positivi, ma...».

Ma cosa Antonello Soro? Lei è il garante della privacy: cosa non va, secondo lei, in questo accordo Pnr sui voli?

«Per prima cosa: mette insieme una quantità sproposita­ta di dati, difficili da analizzare e paradossal­mente difficili da proteggere dagli attacchi dei terroristi. E poi...». Poi? «Bisogna stare attenti a trovare il giusto equilibrio e la giusta proporzion­alità». Ovvero? «Un profilo di proporzion­alità che tenga conto della quantità di dati, del tempo di conservazi­one, della selettivit­à dei presuppost­i per l’accesso alle informazio­ni. Altrimenti si violano le sentenze della Corte di Giustizia europea. Ricordiamo­ci che nel 2014 la Corte ha invalidato la direttiva europea sulla Data retention, quella in vigore dal 2006». E quindi? «Bisogna essere selettivi nella scelta dei dati che vengono inseriti, essere sicuri che servano effettivam­ente allo scopo. Comunque, come ho già detto: questo accordo è un compromess­o tra le esigenze in campo e ha anche aspetti positivi». Quali, ad esempio? «L’armonizzaz­ione dei sistemi tra gli Stati membri, la misura che prevede la criptazion­e dopo il sesto mese di conservazi­one, il limite di cinque anni rispetto alle precedenti proposte, la figura della data protection officer a garanzia della correttezz­a nella gestione dei dati».

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