La vicenda
Giovedì scorso Roberto Vecchioni ha partecipato a una tavola rotonda all’università di Palermo dedicata ai rapporti familiari dal titolo «Mercanti di luce. Narrare la bellezza tra padri e figli»
Vecchioni ha detto che in Sicilia ci sono «ovunque macchine in seconda e terza fila, per passare si fa una fatica tremenda... è inutile che ti mascheri dietro il fatto che hai il mare più bello del mondo, non basta, scusate, non basta, sei un’isola di merda»
La frase ha scatenato polemiche, soprattutto sui social network. Vecchioni ha spiegato che la sua era una «provocazione d’amore»
«A volte le parole sono incontrollabili», si giustifica Roberto Vecchioni. «Sicilia isola di merda», il refrain con la sua voce che gira sui social network, è un’offesa più che un atto d’accusa. «Mi scuso di questo, ma per il resto confermo tutto», dice il cantautore scrittore. «Confermo il fastidio per il degrado, l’inciviltà, l’abbandono, l’abusivismo, l’immagine deturpata dell’isola con la cultura più grande del mondo che non si può accettare così com’è, sciupata, sporca, cadente. Io non posso amare questa Sicilia che butta via la sua intelligenza e la sua storia».
Palermo, aula magna della facoltà di Ingegneria. Il titolo della serata, «Mercanti di luce, narrare la bellezza tra padri e figli» viene spazzato via da un «astratto furore», come nell’incipit del grande romanzo L’intento È stata una provocazione d’amore: volevo suscitare la reazione di chi non si rassegna al degrado
di Elio Vittorini, Conversazione in Sicilia: furore per una civiltà perduta, per la quiete della non speranza, per l’indifferenza che diventa fatalità e sulla quale non si può contare.
È un Vecchioni cupo, tirato, lento nel parlare quello che si presenta così: «Credete che sia qua soltanto per sviolinare? No, assolutamente. Arrivo dall’aereoporto, entro in città, praticamente ci sono 400 persone su 200 senza casco, tre file di macchine in mezzo alla strada e si passa a fatica. Questo significa che tu non hai capito il senso dell’esistenza con gli altri. Non lo sai, non lo conosci. È inutile che ti mascheri dietro al fatto che hai il mare più bello del mondo. Non basta.